Transformers R.I.D. Autobot Ultra Magnus (recensione)
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Transformers R.I.D. Autobot Ultra Magnus (recensione)
Nome: Ultra Magnus
Alleanza: Autobot
Funzione: Comandante
Forza : 10
Intelligenza : 10
Velocità : 10
Resistenza : 9
Rango : 9
Coraggio : 10
Potenza di Fuoco : 10
Abilità : 10
Nella serie animata RID i personaggi di Ultra Magnus e Scourge sono gli unici due a poter vantare un profilo caratteriale profondo e degno di nota ed in particolare ho molto apprezzato la “negatività” iniziale del fratello di Optimus Prime, il quale arriva sulla Terra per riprendersi ciò che secondo lui gli spetta di diritto: il controllo della Matrice, anche a costo di distruggere gli stessi Autobots (Optimus Prime in primis, anche se sembra uno scioglilingua) che potessero ostacolare il raggiungimento di tale fine. Ultra Magnus è dotato di una forza spaventosa, una potenza di fuoco incredibile e la sua “redenzione” e conseguente alleanza con le forze del bene determina una svolta decisiva nello scontro tra le due fazioni.
Il modellino di Ultra Magnus (o per meglio dire il modellone, considerata la sua enorme stazza!) è fedelissimo alla controparte animata, ma del resto questa è una caratteristica comune a tutti i modelli della serie RID/Car Robots apparsi nella serie animata.
La modalità alternativa, nella migliore tradizione G1, è uno stupendo ed enorme camion bisarca di colore blu, bianco e grigio, dalla linea estremamente possente ma al contempo elegante, caratterizzato da una mole impressionante di dettagli “preziosi” quali ruote in gomma (simpatico che su ogni coppia di gomme ci sia un logo diverso, da Cybertron a God Magnus a Transformers!), cerchi e griglia del radiatore cromati, vetri della motrice in plastica trasparente e la spettacolare cromatura blu sull’enorme paraurti anteriore con tanto di logo Autobot dorato in posizione centrale.
Differentemente dal modello G1, il camion stavolta è costituito da un blocco unico e la motrice non è più indipendente dal rimorchio. Le rampe posteriori si abbassano per consentire l’accesso delle modalità alternative degli Autobots: essendo queste in scala con i modelli G1, vi potrete divertire a sistemare sulla bisarca sia modelli RID che G1, per un massimo di 4 automobili, di cui due in basso e due in alto.
Per passare alla modalità d’attacco basta fissare a due appositi ganci l’arma di Ultra Magnus, un ingombrante doppio lanciamissili con tanto di mirino centrale, che copre tutta la larghezza del veicolo.
Una trasformazione semplice ed intuitiva ci accompagna, senza eccessivi problemi, verso un robot mode molto molto particolare, dalla marcata personalità estetica; generalmente o lo si ama o lo si odia, finora non ho riscontrato nessun giudizio nel mezzo.
Io sono tra gli estimatori.
Il motivo principale di questa diatriba storica sta tutto nelle gambe di Ultra Magnus: queste sono incredibilmente lunghe, da sole coprono i due terzi dell’altezza totale del modello, relegando lo spazio restante a una dozzina di centimetri entro i quali si devono fare spazio testa, torace, e bacino! In realtà la porzione superiore del corpo è incredibilmente ben proporzionata ed armonica e, proprio per questo motivo fanno una certa impressione le lunghissime gambe del robot che si ricavano dal rimorchio del camion; sarebbe bastato, per donare maggiore compattezza ed eleganza al modello, realizzare un ulteriore pannello ripiegabile all’altezza dei polpacci per far si che si perdessero quei 4-5 cm di troppo, nonché pensare ad una articolazione al livello del ginocchio piuttosto che alla coscia. L’effetto di piegatura della gamba così in alto, infatti, risulta troppo innaturale ed esteticamente non è il massimo della resa.
La progettazione delle gambe determina, inoltre, un piccolo difetto strutturale: queste risultano praticamente vuote nella parte posteriore e, sebbene la base d’appoggio del robot sia garantita dagli ampi fascioni laterali del rimorchio, che costituiscono l’esterno della gamba stessa, il peso dello zaino tende a far curvare leggermente la figura all’indietro, rendendola troppo instabile se esposta con le gambe piegate.
Per il resto, però, Ultra Magnus risulta davvero bello, slanciato e poderoso, molto ben scolpito, con avambracci possenti e uno sculpt della testa molto classico, fortemente ispirato ai vecchi modelli Diaclone e G1, piuttosto che a quelli della stessa linea. Lo zaino sulla schiena è si ingombrante (del resto contiene l’elettronica e il vano batterie per luci e suoni) ma, per una volta, non è fine a sé stesso: simula, infatti, un jetpack con due grosse appendici alari nella parte alta, che si ottengono dal ripiegamento delle rampe superiori della bisarca. Molto bella anche la piastra pettorale del robot, prodiga di dettagli e con le due ruote anteriori ai lati del petto.
La posabilità è buona solo per gli arti superiori e per la testa del robot, sufficiente per gli arti inferiori, mentre il corpo è monoblocco e non presenta alcuna possibilità di movimento.
L’arma costituisce un problema: questa, nonostante le mani prensili, si fissa esclusivamente a dei fori ricavati sul pannello interno dell’avambraccio di Ultra Magnus ma, per via del peso e delle dimensioni, non permette pose particolarmente plastiche in quanto le articolazioni delle braccia cedono. Tuttavia, ripiegando il lungo calcio di 90° verso il basso è possibile trasformare l‘arma in una specie di “postazione lanciamissili fissa” a mò di Megatron G1.
Le dimensioni di UM sono assurde, in altezza supera nettamente anche il Super Robot Mode di Optimus Prime RID, misurando ben 27 cm alla punta del casco e addirittura quasi 34 alla punta delle ali!
L’imprescindibilità di questo Ultra Magnus, che vi piaccia o meno il suo robot mode, sta tutta nella possibilità che ha di unirsi con Optimus Prime per formare il titanico Omega Prime.
Già solo per questo motivo, credeteci, il gioco vale la candela!
Si utilizza il corpo centrale di Prime e si assemblano le parti del rimorchio di UM, opportunamente ripiegate, ai piedi, la cabina diviene il torace (all’interno della cabina di UM è nascosta la testa di Omega, simile nel design a quella di OP ma con dettagli dorati invece che argentati) e i moduli delle braccia si vanno a saldare agli avambracci del leader Autobot.
Il risultato è spettacolare, un robottone immane, che fonde le caratteristiche estetiche migliori dei due fratelli in uno dei più bei Transformers mai creati!
Possente, imponente (circa 35 cm di altezza) ultra dettagliato (spettacolare il paraurti blu cromato di UM che si solleva a coprire frontalmente la cabina, diventando la pettorina!), ottimamente proporzionato e pesantissimo, a tutto vantaggio della stabilità del modello, sebbene per ovvi motivi non sia estremamente articolato.
L’arma principale è quella di UM e la si può fissare agli avambracci oppure sulle spalle del robot.
Un pezzo da novanta che concettualmente può essere definito un precursore dei Masterpiece per livello di dettaglio e cura dei particolari e che ha avuto l’innegabile pregio di introdurre il concetto di “Leader Componibile”, portandolo immediatamente a livelli di eccellenza e di magnificenza delle dimensioni, concetto successivamente ripreso, pur senza questi risultati superlativi (IMHO), nelle successive serie Armada, Energon e Cybertron.
In conclusione direi che il RID Ultra Magnus merita decisamente l’acquisto da parte di ogni estimatore di Trasnformers che si rispetti: il modello vanta un alt mode spettacolare e un robot mode originale ma al contempo molto classico, discretamente ben fatto e di dimensioni incredibilmente generose, tanto che sovrasta in altezza parecchi altri titani pre e post RID. Le gambe lunghissime restano un particolare che può oggettivamente non piacere, ma vi assicuro che i pregi del modello sono talmente tanti da compensare adeguatamente questa coraggiosa scelta stilistico/progettuale.
Re: Transformers R.I.D. Autobot Ultra Magnus (recensione)
Che pezzo!!! Proporzioni a parte è davvero un bel personaggio... ://smileyen05
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