CAVALIERI DI ASGARD MIME

CAVALIERI DI ASGARD MIME



Mime è il figlio di due abitanti di Iisung, una cittadina in provincia di Asgard. Quando Mime è solo un bambino, Iisung è prossima alla guerra con Asgard per ragioni di confine. Folken, cavaliere di Asgard, viene inviato ad Iisung per stipulare un trattato di pace tra i due paesi, ma viene attaccato dal padre di Mime, Altsi, consigliere di Iisung, che cerca di ucciderlo alle spalle. Per difendersi, Folken uccide sia Altsi che la moglie e, successivamente, prende con sé Mime, adottandolo come figlio. Mime, dunque, cresce ad Asgard, ignaro delle sue origini, e, per volere di Folken, comincia fin da bambino l'allenamento per diventare Cavaliere di Asgard, nonostante egli sia di animo pacifico e preferisca trascorrere il suo tempo a suonare la lira.
All'età di quindici anni, Mime, dopo aver concluso l'allenamento per diventare cavaliere, scopre che Folken ha ucciso i suoi veri genitori. Furioso per tale rivelazione e senza dare spiegazione a colui che fino a quel momento aveva considerato come un padre, Mime uccide violentemente Folken[6].
Dopo che Ilda viene plagiata dall'anello del Nibelungo e riporta alla luce le sette Armature di Asgard, Mime è l'ultimo guerriero ad essere nominato Cavaliere di Asgard e, come tutti i suoi compagni, dichiara anch'egli battaglia ai Cavalieri di Atena.
Nella battaglia contro i Cavalieri di bronzo combatte contro Andromeda sconfiggendolo, dato che le catene del cavaliere di Atena non riuscivano ad attaccarlo perché non aveva un cosmo ostile, mentre gli attacchi di Mime con la sua cetra raggiungevano sempre il bersaglio. La catena di Andromeda, infatti, si rifiuta categoricamente di attaccare Mime, poiché non lo riconosce come nemico (anche se quando in Mime prende il sopravvento il lato malvagio, la catena comincia a riconoscerlo come ostile). Contro Phoenix, però, viene colpito dal Fantasma diabolico, che costringe la sua mente a ricordare episodi del suo passato, scoprendo che Folken era in realtà un brav'uomo che aveva ucciso i suoi genitori perché costretto. Mime continua, comunque, a combattere prima per rabbia e poi per dovere nei confronti di Ilda e contro Phoenix, finendo sconfitto. Prima di morire affida a Phoenix ed Andromeda la difesa di Asgard e chiede perdono al padre adottivo per averlo ucciso tempo prima.
Più avanti nel capitolo di Nettuno si scoprirà che Sirya, generale degli abissi, è stato il maestro di Mime. Questo però è vero solo nella versione italiana del anime, visto che quella originale non ne fa menzione.

Personalità
Fin dal principio Mime si dimostra come un cavaliere dotato di una forte sensibilità ed un'indole pacifica, che ricorre alla lotta solo per scopi di difesa. Andromeda, che inizialmente si scontra con lui per poi venire sostituito da Phoenix, è il primo a notare questa incongruenza fra il suo modo di fare aggressivo e il suo cosmo inquieto.
Durante lo scontro contro Phoenix, il cavaliere di Atena nota una forte similarità fra questo cavaliere e Gemini, il Cavaliere d'oro della terza casa. I due cavalieri non hanno in comune solo alcune tecniche, ma anche una doppia personalità: infatti questo cavaliere è combattuto tra l'animo pacifico (molto simile ad Andromeda) e l'odio generato dal difficile rapporto con il padre adottivo Folken, un rapporto combattuto fra la paura di non essere all'altezza delle aspettative del padre e il rifiuto di accettare Folken come figura paterna.
Per un breve momento nella battaglia contro Phoenix il lato malvagio prende il sopravvento, tanto che la Catena di Andromeda comincia a riconoscerlo come nemico, per reagire alla verità che il fantasma diabolico di Phoenix ha risollevato e che Mime aveva rimosso dalla propria coscienza. Tuttavia, alla fine, il lato pacifico riprende il sopravvento, e il cavaliere del nord affronta lo scontro finale con Phoenix con la consapevolezza di aver accettato il padre Folken e di averlo perdonato. Lo ritroverà nel paradiso dei cavalieri ove sta andando e con cui si ricongiungerà finalmente.

Armatura
L'armatura di Mime è completamente rossa, con piccoli dettagli di colore viola (tra cui una gemma incastonata sull'elmo). È dotata di una lira. Come tutte le altre Armature di Asgard, anche quella di Mime riesce a resistere a temperature bassissime e ricopre quasi tutto il corpo del cavaliere. Nell'armatura è incastonato uno dei sette Zaffiri di Odino con cui è possibile evocare l'armatura del dio e la spada Balmug. Lo zaffiro, nel caso di Mime, si trova sulla cintura dell'armatura.
Ogni armatura corrisponde ad una delle sette stelle principali della costellazione dell'Orsa minore, e rappresenta una creatura e/o un oggetto legato alla mitologia nordica. Nel caso di Mime, la sua armatura rappresenta un'arpa, strumento caro alla simbologia nordica, soprattutto irlandese.

Colpi
Il personaggio è in grado di utilizzare diverse tecniche e abilità segrete, molte delle quali sono possibili solo grazie all'utilizzo della sua lira:
• Melodia delle Tenebre (Stringer Requiem): è il suo colpo segreto, con il quale usa le corde della lira per avvolgere il nemico, stritolandolo lentamente; in aggiunta, Mime può stringere la morsa delle corde fino a ledere l'armatura dell'avversario, mentre il colpo di grazia lo infligge la nota finale della melodia. La melodia usata nell'anime durante l'esecuzione di questa tecnica è la stessa utilizzata da Orpheo e da Orfeo della Lira, due personaggi apparsi rispettivamente nella serie di Hades e nel primo film.
• Mime può lanciare contemporaneamente molti colpi portati alla velocità della luce, che assomigliano a sottili raggi luminosi. Phoenix dice che questi colpi sono molto simili a quelli di Gemini, il cui cosmo è molto simile a quello di Mime.
• Mime, con il suono della sua lira, può anche creare illusioni che disorientano l'avversario, generando decine e decine di copie di se stesso e nel contempo addormentando il nemico.
• Mime, con la sua lira, può anche difendersi dagli attacchi nemici. Quando Phoenix lo attacca frontalmente, pizzicando una sola corda della lira genera da quest'ultima un raggio che ferma il pugno di Phoenix e che spinge indietro il cavaliere, rendendolo un facile bersaglio per i suoi attacchi alla velocità della luce.