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Transformers

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Messaggio Da jetfire Sab Feb 18, 2012 8:04 pm

Transformers
I Transformers sono dei robot immaginari, protagonisti di una saga di cartoni animati, fumetti, film, linee di giocattoli e videogiochi: macchine "senzienti" (come gli esseri viventi) in grado di cambiare il loro aspetto in un modo peculiare per ognuno di loro.
Possono passare inosservati sulla Terra grazie al loro aspetto di veicoli quali automobili, camion, aerei e perfino treni e navi (anche se in alcune serie sono in grado di assumere l'aspetto di animali), trasformandosi all'occorrenza in robot antropomorfi (ovviamente ben più grandi degli esseri umani, spigolosi e colorati lasciano intuire la loro duplice natura; comunque dettagli come ruote, fanali, alettoni e sportelli nella forma robotica rimangono più visibili nelle ultime serie che nelle prime, dove molti componenti dei veicoli sparivano magicamente con la trasformazione).

Esempi di trasformazioni

Oltre ai classici protagonisti con trasformazione automobile - robot, nelle varie serie se ne sono visti anche di particolari, ad esempio:
robot in grado di assumere anche sei forme diverse (compresi cannoni che possono venir utilizzati da altri robot);
più robot in grado di unirsi per formarne uno più grande;
i minicon, di dimensioni molto ridotte;
gli headmasters, robot di dimensioni umane che possono guidare i propri veicoli dall'abitacolo, per poi uscire e trasformarsi nella testa di un robot più grande, agganciandosi al resto del corpo (che è dato dal veicolo, a sua volta trasformato). Se questi robot sono più di uno, possono scambiarsi la "testa" l'uno con l'altro per ottenere delle caratteristiche (potenza, velocità, eccetera) diverse, essi si chiamano Headmasters;
versione avanzata del tipo precedente, robot in grado di trasformarsi nella testa di un robot gigante: un'intera astronave di grandi dimensioni ne diventa il corpo.

Fumetti
Dopo il successo del cartone animato, la Marvel Comics produce una serie di 80 numeri; nel 1992, in una mini di 12 numeri, Generation 2, i Transformers uniti si battono contro Decepticon rinnegati scomparsi millenni prima che non hanno mai ceduto le armi. In Inghilterra viene prodotta una lunga serie 'sponsorizzata' dalla Marvel ma molto indipendente; qui come negli ultimi numeri di Generation 1 (e Generation 2) si impone lo sceneggiatore Simon Furman, assunto dai fan di lunga data come guru dei Transformers.

I Manga
In Giappone i Transformers hanno sempre avuto un successo più modesto ma più duraturo; nel decennio 1990-2000 vengono prodotti di tanto in tanto manga ispirati a G1 e al successivo Beast Wars; niente di tutto ciò ha mai varcato i confini dell'arcipelago nipponico.

L'epoca moderna
Dopo 10 anni di oblio, i Transformers ritornano alla carica sotto l'ala della Dreamwave di Pat Lee; la mini di 6 numeri Transformers Generation 1 (più un numero 0 pilota) balza in testa alle classifiche. Nonostante il successo di vendite, pubblico e critica, la Dreamwave (che intanto si è staccata dalla Image in cui era nata) fa misteriosamente bancarotta; a dicembre 2004 escono gli ultimi episodi delle storie in corso; circa un anno dopo la società si riprende grazie ad un finanziatore esterno, ma alcuni diritti sono ormai persi perché i marchi non sono interni alla casa, e tra questi i Transformers, che la Hasbro ha già affidato alla IDW Publishing.

La continuity della IDW
La continuity è partita da un numero 0 (per tastare il terreno) proseguendo con la mini Infiltration, seguita a fine 2006 da Escalation e a metà 2007 da Devastation; in più la mini a parte (slegata, ma con profonde ripercussioni) Stormbringer, e la serie di one-shot Spotlight, anch'essa legata in parte alla storia principale.

Cinema
Il primo film fu Transformers: the Animated Movie che uscì nell'1986, ambientato cronologicamente 20 anni dopo la seconda stagione della serie "The Transformers" e un anno prima della terza. Nel 2007 è uscito Transformers, nel 2009 è arrivato il sequel Transformers - La vendetta del caduto e nel 2011 il terzo capitolo Transformers 3. Tre film live action dedicati ai Tranformers con la regia di Michael Bay. Anche se ispirate alla G1, sono molto lontani dalle storie della serie originale, anche se i protagonisti vengono da quell'universo. La trilogia narra della dispersione del Cubo (All Spark), trovato poi da Megatron e successivamente dagli Autobot sulla Terra, dove incontreranno l'umano Sam Witwicky. Megatron poi morira, per mano dell'umano, dopo avergli inserito il Cubo nella sua Scintilla. Risorgerà nel secondo capitolo grazie ad un frammento del Cubo, ma morirà Optimus, ma che poi verrà riportato in vita da Sam, grazie al potere della Matrice del Comando, chiave per avviare macchine per raccogliere Energon distruggendo Soli, di cui il possesso è diviso tra The Fallen ("maestro" di Megatron) e Optimus Prime. Proprio con la Matrice, Optimus risveglierà il suo predecessore Sentinel Prime, trovato sulla luna nella nave spaziale Arca. Si scoprirà traditore degli Autobot quest'ultimo, che collaborò con i Decepticons, per trovare energie per Cybertron. La trilogia finisce con la distruzione del pianeta natio dei Transformers, e con Sentinel, Megatron, Shockwave e il resto dei Decepticons morti, e la vittoria degli Autobot.


Transformers (giocattoli)

Premesse
Sul finire degli anni settanta, la grande quantità di serie robotiche giapponesi spinse molte ditte a creare linee di giocattoli trasformabili; la Takara (oggi Takara/Tomy) fu tra queste e inserì nella linea Microman dei veicoli o robot trasformabili.
Dopo il successo avuto dai Microman e successivamente dai New Microman/Microchange, la Takara decise di introdurre una seconda linea, in cui era ancora più importante il concetto della trasformazione, ma non collegata alla prima a livello di "trama": nacquero così i modelli Diaclone che, al pari di alcuni prodotti Microman, avevano dei piloti, ma in scala molto minore (alti circa 3 centimetri, chiamati Dianauti nella versione italiana). Inizialmente i giocattoli della serie Diaclone furono importati in Italia dalla GiG o sotto il marchio Diaclone stesso, ma le ultime versioni (la linea car-robot, che costituirà la base per molti dei Transformers appartenenti agli Autorobot) vennero già importate con il marchio Trasformer (senza la "n" né la "s"): le primissime confezioni includevano ancora i Dianauti, poi rimossi, e riferimenti alla serie Diaclone sulle loro confezioni, ma nella maggior parte dei casi avevano già i colori e gli adesivi della serie Transformers. Inoltre, a differenza degli originali giapponesi, i missili sparanti erano sostituiti, secondo le norme per i giocattoli dell'epoca, con grossi proiettili dalla testa in gomma, detti "a fungo". Nella serie "Trasformer", la Gig distribuirà anche dei giocattoli della serie Microman, sottoserie Microchange, che non verranno poi inclusi tra i Transformers (per esempio, i lucchetti ed il binocolo trasformabili).
Negli Stani Uniti, la collezione attira una nota ditta, la Hasbro (già in ascesa dopo la produzione della linea GI Joe: A Real American Hero), e le due società si mettono d'accordo; va infatti ricordato come le due società fossero già in collaborazione, dato che proprio Microman derivava dalla licenza Hasbro dei G.I. Joe. Ognuna avrà l'esclusiva dei prodotti dell'altra nei rispettivi mercati (Asia e America-Europa); vengono scelti un grosso numero di modelli, moltissimi da Diaclone, diversi da Microman, e qualcuno da altre piccole ditte inglobate dal colosso giapponese. I piloti umani spariscono lasciando l'idea dei robot senzienti, vengono create due fazioni di "buoni" e "cattivi" e il nome viene cambiato in Transformers. È il 1984, è la nascita della collezione poi ribattezzata Generation 1 o G1.
Ai giapponesi viene inoltre affidata la serie animata sotto sceneggiatura degli americani. Questi ultimi si occuparono anche della versione a fumetti, tramite la Marvel. In base proprio alle idee degli sceneggiatori, molti modellini subiscono cambiamenti di colore rispetto alle preesistenti versioni pre-Transformers. Dal 1985 anche la Takara cessa la produzione e vendita dei Diaclone, continuandola con il marchio Transformers.
Nei primi Transformers erano presenti sia modelli della linea Diaclone (soprattutto il sottogruppo "Car Robots", che diverrà il primo gruppo di Autorobot), sia di Microman (era, per esempio, un Microman la versione G1 di Megatron, di Soundwave/Memor e le sue cassette trasformabili e Perceptor/Supervista), sia alcuni prodotti di aziende differenti dalla Takara. Tra i prodotti non Takara vi erano:
due robot trasformabili (divenuti Deluxe Autobot) provenienti dalla serie Dorvack prodotti dalla Takatoku, Ovelon Gazzette divenuto Whirl e Mugen Calibur divenuto Roadbuster, entrambi con il design studiato da Shoji Kawamori
quattro robot-insetti della serie Kikō Chūtai Beetras, sempre della Takatoku che diverranno i Deluxe Insecticons
il caccia VF-1S Valkyrie con armatura, della serie Macross/Robotech, che diverrà Jetfire, sempre con il mecha design di Shoji Kawamori. Per evitare problemi legali e non fare pubblicità indiretta alla concorrente Bandai, che nel frattempo aveva acquisito la Takatoku e stava commercializzando i giocattoli relativi a Robotech, la Hasbro cambiò sia la forma che il nome del personaggio nel cartone animato (il nome divenne Skyfire, Aquila nella versione italiana) e lo stesso non fu più presente negli episodi successivi alla prima stagione della serie animata. La Takara d'altro canto, al contrario della Hasbro con gli USA, non poteva commercializzare il giocattolo sul territorio giapponese, non avendone i diritti, per cui la presenza del personaggio nella serie animata non aveva senso da un punto di vista "pubblicitario" relativo al mercato nipponico.
il modello di Shockwave (Brutal nella versione italiana) derivava da una pistola spaziale trasformabile della ToyCo, chiamata Astromagnum
il modello di Omega Supreme (Megarobot nella versione italiana) derivava da Mechabot-1 della Toybox
il modello di Skylynx, pur non avendo avuto apparentemente altre commercializzazioni oltre a quella come Tranformers, è prodotto dalla Toybox (nel 1986) e non dalla Takara
Generation 1 (1984 - 1991)
Creata in America, viene importata in Giappone e Europa, ma ne fanno parte anche personaggi esclusivi nipponici legati alle serie TV Headmasters, Masterforce (Pretenders in Italia), Victory e Zone, oltre alle serie, mai prodotte ed esistenti solo tramite poche tavole uscite nei fumetti giapponesi, Battlestars e Operation Combination.
Questo è un elenco (probabilmente incompleto) delle action figure vendute negli USA, compresi gli Headmaster, i Targetmaster, i Micromaster, i decoy (piccoli modellini non trasformabili e non dipinti) e gli Actionmaster (non trasformabili ma dotati di armi che lo erano).


Generation 2 (1992 - 1994)
Nel 1992, per tentare di dare uno scossone al mercato, la Hasbro riprende i primi esemplari di G1 e li modifica e ricolora; oltre ai vecchi giocattoli appaiono alcuni nuovi, come un prototipo di Ironhide trasformabile in un hummer, o Megatron in versione tank(un M1 Abrams); ma il successo è sparito, e la produzione viene interrotta nel 1994. Oggi su E-bay alcuni pezzi introvabili dell'epoca sono venduti a cifre molto alte, come versioni G2 degli Stunticon e dei Protectobot.
Beast Wars/Beast Machines (1994 - 1999)
Dopo il parziale fallimento di Generation 2, la Hasbro decide di rinnovarsi e punta sulle trasformazioni animali; nasce la linea Beast Wars (in Italia Biocombat), con le sottocollezioni Transmetals, Fuzors e Mutants; nel 1997, all'apice del successo di Beast Wars, la Hasbro tenta di reintrodurre autoveicoli e velivoli con la collezione Machine Wars, che i fan snobbano quasi del tutto; nel 1998 viene avviata Beast Machines, che ha un buon successo ma non eccezionale.
Car Robots/Robots in Disguise (2000-2001)
La Takara-Tomy, creatrice dei primi pezzi originali della serie e ancora oggi referente asiatica della Hasbro-Kenner, si fa avanti e produce una linea propria, Car Robots, che ha un gran successo. Ormai i Transformers sono pronti per tornare alle origini, e infatti gli Autobot sono tutti autoveicoli. Optimus Prime diventa un'autopompa dei vigili del fuoco, con la motrice separabile ed il resto che diventa una piccola base e un'armatura alla Ultra Magnus; quest'ultimo ricompare sempre con la forma di trasporto per auto, ma stavolta la sua figura è tutta intera ed originale, niente clone di Optimus con armatura. Con entrambi i modelli è possibile combinare i pezzi in Omega Prime. C'è spazio anche per due gestalt, Landfill (formato da 4 veicoli da costruzione) e Rail Racer (3 treni lampo giapponesi). L'ultimo pezzo è una ricolorazione di Fortress Maximus.
I cattivi sono ancora i Predacon, per non abbandonare del tutto le forme animali, ma i modelli sono pochissimi. Le loro forze vengono aumentate dai Decepticon, autoveicoli e velivoli in gran parte ripresi da vecchie collezioni; spiccano ricolorazioni dei Combacticon e di Laser Hero Optimus Prime, ribattezzato Black Convoy in Giappone e Scourge in America e dotato di un rimorchio-autocisterna trasformabile in una piattaforma d'attacco. I Combacticon possono di nuovo trasformarsi in Bruticus, ribattezzato Ruination. Megatron ha ben 6 forme e viene ricolorato in Galvatron, dando inizio ad una brutta abitudine della Hasbro, quella di riutilizzare i design all'interno della stessa linea.
Le vendite sono notevoli e la decisione viene presa; si riparte dall'inizio, da Generation 1.
La trilogia di Unicron: Armada, Energon, Cybertron (2002-2006)
Armada
Per tornare alle origini guardando sempre in avanti, viene lanciata la linea Armada, che introduce l'idea dei Minicon; sono piccoli robot, fratelli minori di Autobot e Decepticon e desiderosi di stare lontani dalla guerra, ma essendo in grado di potenziare i membri delle due parti finiscono per farsi trascinare comunque nel conflitto. Incastrare un Minicon in punti appositi di Autobot e Decepticon sblocca delle armi speciali che rendono più interessante il gioco e infatti il numero di Minicon è spropositato, circa il doppio delle altre due fazioni unite. I Minicon vengono venduti insieme ad un fratello maggiore o separatamente a gruppi di 3.
Tornano i design di mezzi comuni o militari (con qualche eccezione) e tornano soprattutto i nomi legati al mito di G1; al momento di importare Armada in Giappone (chiamandola Micron Legend, dal nome giapponese dei Minicon), la Takara decide perfino di cambiarne molti con altri della stessa serie ma più rispondenti ai personaggi:
Armada Red Alert, un paramedico, diventa Micron Legend Ratchet;
Hot Shot (nome recente nato per CR/RiD) diventa Hot Rod;
Cyclonus, ora un elicottero, diventa Sandstorm e così via.
Per seguire la tradizione che vuole che i leader degli Autobot abbiano nomi univoci, Armada Optimus Prime diventa Micron Legend Monster Convoy. Megatron è un grosso tank, Starscream un caccia come al solito, Thrust lo stesso, e Jetfire diventa uno space shuttle; Optimus può combinarsi con Jetfire, con il suo rimorchio e con Overload, un omaggio a Ultra Magnus (in Micron Legend si chiama proprio così).
Per omaggiare fino in fondo G1 viene prodotto per la prima volta il modello di Unicron, quasi identico all'originale completo di un suo Minicon, luci, suoni ed un cannone nel petto che distrugge e assorbe i resti delle vittime. Anche i Minicon possono combinarsi; quatro squadre di 3 diventano una spada (Star Saber), uno scudo (Skyboom Shield), un fucile (Requiem Blaster) e un robot (Perceptor).
Le ricolorazioni si sprecano, tanto che molti non cambiano neppure nome; solo Megatron (Galvatron) e Starscream (Thundercracker e Skywarp). Un discorso a parte è Tidal Wave, un gigantesco incrociatore che si divide in tre pezzi combinabili con Megatron e Galvatron.
Energon
La collezione Energon (in Giappone Superlink) mette da parte i Minicon per dedicarsi soprattutto agli Autobot, che si combinano a coppie: ognuno può essere sia il sopra che il sotto. Esiste un raro modello di Optimus Prime capace di farlo, ma è una esclusiva giapponese; la versione normale di Optimus si unisce con i 4 veicoli del suo rimorchio (alla Voltron), con Wing Saber e con il gigante Omega Supreme, diviso in due pezzi ciascuno con 2 forme alternative e combinabili. Le forme diventano più spaziali ma sempre basate su mezzi di uso comune. I Decepticon hanno ricevuto forme nuove da Unicron: Megatron/Galvatron assomiglia a G1 Galvatron (l'edizione giapponese lo chiama a ragione solo Galvatron).
I nomi sono di nuovo vecchi marchi di fabbrica, e se Hot Shot non diventa più Hot Rod per la Takara, Rodimus è tradotto come Rodimus Convoy, e Downshift diventa Wheeljack (il design include la famosa testa con orecchie ad ali e niente bocca). Unicron viene ricolorato in nero, e si crea il personaggio di Alpha Q, modellato sui Quintessoni/Quintessenziani a 5 facce.
Cybertron
la Takara non resta a riposo e sforna la linea Galaxy Force, esportata nel mondo col nome Cybertron; ritornano i poteri speciali attivabili, ma i Minicon vengono sostituiti dalle cyber key, congegni da inserire in una specie di serratura. Ce ne sono 4 modelli, legati a quattro pianeti abitati in segreto dai Transformers: la Terra, Velocitron (Speed Planet), Animalia (Beast Planet) e Gigantion (Giant Planet). I Minicon sono comunque presenti.
Optimus Prime detiene il record delle combinazioni; si unisce con il rimorchio (che ha una modalità volo), con Wing Saber e con Leo Breaker che diventa il suo braccio destro. Megatron/Galvatron sostituisce il braccio sinistro con Nemesis Breaker, ricolorazione di Leo Breaker.
Il modello di Unicron serve come base per creare, con pesanti modifiche, la figura di Primus, il creatore dei Transformers; le quattro cyber key si inseriscono nell'Omega Lock per sbloccare le armi speciali di Primus, in forma robot, o di pianeta Cybertron, o di base spaziale.
Universe
La continuity di questa collezione è stata creata da volonterosi fan che bazzicano abitualmente le convention sui Transformers, e narra di un complotto da parte di Unicron per crearsi un nuovo esercito reclutando tra tutte le possibili realtà; Primus non resta indietro ed incarica Alpha Trion di fare lo stesso; per questo motivo, anche se la linea è una collozione ufficiale della Hasbro, nessun pezzo è originale: tutti sono stati usati una, due o tre volte; Car Robots Mach Alert, ovvero Robots in Disguise Prowl, è stato riutilizzato ben 4 volte, come Prowl, Inferno, Sideswipe e Sunstreaker. La fonte degli originali va da Beast Wars fino a Cybertron.
Con l'inizio della linea Classics e l'avvicinarsi del film live action e relativa collezione, la linea Universe è rapidamente sparita quasi del tutto prima di fondersi con la "Classics 2.0", che ogni tanto usa vecchi pezzi di Energon e Cybertron.
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Messaggio Da biri Sab Feb 18, 2012 8:41 pm

Lavoro da vero certosino, grazie grazie
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