Lady Oscar
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Lady Oscar
Lady Oscar
Lady Oscar, è un manga di Riyoko Ikeda, trasposto anche in una celebre serie televisiva anime. Il titolo originale è spesso abbreviato dai fan in Berubara.
La serie racconta la storia dei protagonisti scendendo in modo avvincente nel dettaglio storico della Rivoluzione del 1789.
La giovane Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena (figlia dell'imperatrice d'Austria Maria Teresa) viene promessa sposa al delfino di Francia Luigi Augusto (nipote del re Luigi XV e futuro re col nome di Luigi XVI), ma suo cugino il duca d'Orleans trama per ucciderlo ed usurpare il trono. Oscar viene nominata capo della Guardia Reale e sventa molti complotti che mirano ad uccidere i due principi, guadagnandosi la stima e l'amicizia di Maria Antonietta. Scortando la regina Oscar è presente all'incontro tra Maria Antonietta e il conte svedese Hans Axel von Fersen, del quale entrambe le donne finiscono per innamorarsi.
Personaggio rilevante è madame Du Barry, che in diverse occasioni si troverà a scontrarsi con l'allora delfina di Francia Maria Antonietta. Questi contrasti proseguiranno fino alla morte del re Luigi XV, momento in cui Luigi XVI e Maria Antonietta diventano sovrani di Francia. La contessa du Barry a questo punto viene cacciata dalla corte e scompare dalla storia. Poiché si sono diffusi pettegolezzi su una relazione tra Fersen e Antonietta, il conte abbandona il paese per non far scoppiare uno scandalo sulla novella regina, e si arruola per andare a sostenere i rivoluzionari d'America. Dalle strade di Parigi, Rosalie e Jeanne arrivano a corte per strade diverse: sorelle da parte di padre (un Valois, nobile decaduto) vivono con la madre di Jeanne nella miseria. Jeanne riuscirà a farsi adottare da una nobildonna che poi ucciderà dopo aver preparato un falso testamento a suo favore; Rosalie, decisa a vendicarsi di una donna d'alto ceto che ha accidentalmente ucciso la sua matrigna investendola con la carrozza, cerca di avvicinarsi a Versailles per trovare l'assassina e vendicarsi. Viene aiutata ed ospitata da Oscar, della quale, scambiandolo per un uomo, s'infatua. Al ritorno di Fersen dall'America, Oscar gli rivela il suo amore e lui, già innamorato della regina, si allontana nuovamente dal paese; vedendola soffrire, André le rivela di amarla, ma lei lo respinge e prende la decisione di lasciare la Guardia Reale; è dunque il suo secondo, Girodel, a chiedere a suo padre di poterla sposare, ma Oscar rifiuta.
Nel frattempo Jeanne Valois de la Motte ha tentato di truffare la regina e viene condannata a essere marchiata a fuoco come ladra, senza riuscire a discolparsi accusando Maria Antonietta. Si tratta del celebre Affare della Collana, che gettò le prime ombre sulla figura della regina. Oscar, intanto, assume il comando della Guardia Nazionale a Parigi, dove per starle vicino si arruola anche André, che però nel frattempo è rimasto cieco da un occhio. Coinvolti nel turbine della rivoluzione, Oscar e André finalmente si confidano il reciproco amore, ma entrambi moriranno di lì a poco: Andrè sarà colpito da una pallottola vagante il 13 luglio, mentre Oscar, comunque già debilitata dai primi sintomi della tubercolosi, cadrà durante i tumulti dell'assalto alla Bastiglia.
L'epilogo della storia è raccontato dai protagonisti superstiti, cioè Alain (soldato della guardia amico di Andrè), Rosalie e suo marito Bernard (l'ex Cavaliere Nero, il giornalista amico di Robespierre). Alla presa della Bastiglia seguiranno la fine della famiglia reale e la fuga ideata dal conte di Fersen, l'ascesa al potere di Robespierre e Saint-Just e la loro successiva caduta, la condanna a morte e la decapitazione del re e della regina e racconteranno come quest'ultima pensasse a Oscar fino all'ultimo momento, realizzando una rosa con della stoffa dedicata alla protagonista.
Il manga
Riyoko Ikeda, affascinata dalla nota biografia di Maria Antonietta scritta dall'austriaco Stefan Zweig, propose al suo editore l'idea di pubblicare un manga a sfondo storico. L'editore accetta dopo molte riserve, convinto che una storia ambientata nel '700 non avrebbe avuto presa sulle giovani lettrici. La condizione imposta all'autrice, quindi, era d'interrompere la serializzazione in caso di flop dell'opera.
Il manga venne pubblicato per la prima volta in Giappone nel 1972 in 82 episodi usciti originariamente su Shukan Margaret (Shūeisha). Il successo fu enorme. La serie fu in seguito raccolta in nove volumi di circa duecento pagine ciascuno.
Nel 1984, l'autrice ha pubblicato una miniserie di quattro episodi, dal titolo Versailles no bara gaiden, posta cronologicamente poco prima che André venga ferito all'occhio.
Nel 1987 Riyoko Ikeda inizia la serializzazione di Eikō no Napoleon-Eroika, che si presenta come un seguito delle vicende di Lady Oscar. Il tutto inizia infatti dopo gli avvenimenti della rivoluzione francese e questa volta viene presentata la biografia di Napoleone. Subito appaiono e si muovono nella trama personaggi che il lettore aveva già avuto modo di conoscere e incontrare nel corso di Lady Oscar come Alain, Bernard o Rosalie.
Edizioni italiane
In Italia è stato pubblicato una prima volta da Fabbri nel 1983, in un'edizione colorata e con il finale modificato. Successivamente fu riproposto da Granata Press nel 1993 e da Planet Manga (2001), che di seguito ha anche pubblicato Versailles no bara gaiden con il sottotitolo Le storie gotiche. Il 24 ottobre 2008 d/books ha iniziato, con l'uscita simultanea dei primi due volumi, la pubblicazione della nuova edizione italiana, proponendosi maggiore fedeltà all'originale; la pubblicazione è quindi intitolata Le Rose di Versailles, ed è proposta in edizione lusso con sovracoperta, in sei volumi. I dialoghi sono stati ritradotti e per ciascun volume sono previste pagine extra con interviste all'autrice, curiosità, e note alla edizione giapponese e alla traduzione italiana.
L'anime televisivo
Edizione giapponese
L'anime televisivo si compone di 40 episodi della durata di circa 23 minuti netti ciascuno, più uno, di durata doppia inedito in Italia, consistente in un breve riassunto della storia ed intitolato Versailles no bara to onnatachi ("La rosa di Versailles e le donne").
La serie fu realizzata dalla giapponese Tokyo Movie Shinsha nel 1979. La regia dei primi episodi fu affidata a Tadao Nagahama, cui sarebbe subentrato con evidenti miglioramenti Osamu Dezaki: il subentro di Osamu Dezaki è riconosciuto ufficialmente a partire dal 18º episodio ma in Giappone è noto che il grande regista affiancò e in pratica si sostituì a Nagahama già a partire dal 12º episodio della serie, avendo inoltre già diretto anche il 5°. La realizzazione dei disegni fu affidata alla Shingo Araki Production e Shingo Araki in persona curò il character design, affiancato da Michi Himeno. Altri nomi celebri parteciparono alla realizzazione di questo anime, come l'animatore Akio Sugino. La colonna sonora fu affidata al compositore Koji Makaino.
La serie, messa in onda dalla giapponese NTV per la prima volta tra il 1979 e il 1980, si rivelò un clamoroso insuccesso in Giappone, tanto che in alcuni distretti fu interrotta al 24º episodio, dopo il quale fu improvvisata la trasmissione di un episodio-documentario sul finale, intitolato Moetsukita bara no shōzo ("Ritratti di rose che bruciano"). Ma a differenza del 41º episodio, trasmesso diverse volte in Giappone, questo episodio-documentario non solo non fu mai esportato, ma si lasciò che venisse praticamente dimenticato anche nel paese d'origine (soprattutto per volere di Riyoko Ikeda, che da sempre lo considerò la prova evidente dell'insuccesso della serie animata).
Una replica trasmessa nel 1986, tuttavia, recuperò in gran parte l'insuccesso della prima messa in onda, grazie anche alla notorietà acquisita nel frattempo da Shingo Araki con la serie I Cavalieri dello zodiaco (Saint Seiya).
Edizione italiana
In Italia, invece, la serie riscosse ben presto un grande successo: andò in onda per la prima volta nel marzo 1982 alle 20:00 (con replica il giorno dopo in orario mattutino), con il titolo Lady Oscar (stesso titolo voluto in Giappone dai produttori del film dal vivo per la regia di Jacques Demy). Già dalla prima messa in onda la serie presentò delle censure, sia nei dialoghi che nelle sequenze video. Nella prima messa in onda la trasmissione arrivò fino alla 37ª puntata Nella stagione televisiva successiva (1982/1983), la serie venne replicata in orario pomeridiano all'interno della trasmissione Bim Bum Bam, con l'aggiunta delle puntate non ancora mandate in onda e spacciate per "seconda serie". Tra la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta, il titolo della serie venne cambiato in Una spada per Lady Oscar. L'Italia è stata, tra le nazioni europee, quella che fino ad oggi ha trasmesso l'anime con maggiore frequenza. Nel corso degli anni, in aggiunta alle poche censure già presenti nella 1°TV, ne sono state aggiunte delle altre. La prima edizione di Lady Oscar in DVD, attualmente in commercio in Italia, è stata prodotta da Yamato Video: comprensiva dell'audio originale giapponese e di sottotitoli che lo traducono fedelmente, contiene i 40 episodi della serie. Sempre Yamato Video ha pubblicato in dvd anche il film di Jacques Demy, che racconta la storia di Lady Oscar con attori veri.
Sigle e Album
Alla serie fu dall'inizio associata la sigla Lady Oscar, composta e cantata dal gruppo di Riccardo Zara, I cavalieri del re, che riscosse tanto successo negli anni ottana da raggiungere il settimo posto nella hit parade. Lo stesso gruppo dedicò un album monografico dedicato alla serie dal titolo La storia di Lady Oscar, pubblicato nel 1982.
Tra la fine degli anni ottanta e il principio dei novanta, Mediaset decise tuttavia di cambiare il titolo della serie in Una Spada per Lady Oscar e di sostituire sia il montaggio originale che la canzone della sigla di apertura. Il testo del brano venne scritto da Alessandra Valeri Manera sulle note della musica composta dal maestro Ninni Carucci. L'interpretazione venne inizialmente affidata a Enzo Draghi (che preferì firmarsi con lo pseudonimo Gli amici di Oscar), e poi a Cristina D'Avena. Dopo dei successivi passaggi televisivi con il ripristino della vecchia sigla (2002, 2005), la messa in onda su Italia1 del 2008 e quella del 2010 su La5 hanno visto, invece, un compromesso: come sigla di testa quella degli anni ottanta, e come sigla di coda quella degli anni novanta.
Una spada per Lady Oscar è stata anche tradotta dal drammaturgo Michael Kunze per l'edizione tedesca della serie, dove è stata l'unica sigla della serie; La musica fu riutilizzata anche in Spagna per la serie "Nuevos hermanos", conosciuta in Italia come "Georgie", cantata da Sol Pilas (seguendo una consolidata tradizione di riutilizzo di sigle italiane da parte delle TV estere del gruppo Mediaset).
Censure
Una delle censure più famose dell'edizione italiana riguarda, ad esempio, l'incontro tra Oscar e la giovane Rosalie Lamoliere, sorella di Jeanne Valois, che in seguito verrà ospitata dalla famiglia Jarjayes e andrà quindi a vivere per un breve periodo a casa di Oscar. Nella versione originale, Rosalie, disperata, ferma la carrozza di Oscar e credendola uomo, gli si offre per denaro; Oscar, non essendo un uomo, scoppia a ridere. Tutto il dialogo, nella versione italiana, fu dapprima modificato, per poi essere tagliato di netto.
Effettivamente, nella versione italiana l'identità di Oscar non è un vero e proprio segreto; in molti la chiamano Madamigella, quando il doppiaggio giapponese prevede Colonnello, Signore o un semplice Oscar. Di conseguenza è annullato tutto il fascino esercitato dal colonnello Oscar su alcune donne, sebbene rimanga più che intuibile la cotta di Rosalie nei suoi confronti.
Nicole D'Oliva, ribattezzata Nicole 'Olivier', usata da Jeanne come sosia di Maria Antonietta nel corso del famoso Affare della collana, non chiede la carità a Jeanne, come nella versione italiana; essa è, in realtà, una prostituta che, non sapendo chi bussi alla sua porta, presenta prima di tutto la lista ed i prezzi dei propri "servizi".
Durante il processo a Jeanne, infine, questa accusa Maria Antonietta di averla costretta a fare cose terribili senza precisare di cosa si tratti, mentre nei dialoghi originali dichiara di esserne stata l'amante e che la regina sarebbe stata colpevole di intrattenere rapporti lesbici con molte dame di corte, tra le quali la contessa di Polignac e anche la stessa Oscar, che anzi si vestirebbe da uomo proprio per accondiscendere a questo desiderio deviato della sua regina (è proprio questa frase a far sussultare Oscar in platea).
Molto spesso i dialoghi vengono riscritti, alcuni di essi vengono appiattiti, altri del tutto reinventati; pratica molto diffusa in Italia per quanto riguarda l'animazione giapponese. Non mancano, inoltre, errori di traslitterazione, per via del fatto che i nomi francesi sono stati traslitterati originariamente in giapponese, e questi a loro volta traslitterati in italiano; i più frequenti riguardano parole dove ricorrono le coppie di suoni l/r oppure b/v, che in giapponese equivalgono entrambe ad un unico fonema, di conseguenza, si è venuta a creare confusione nella scelta delle lettere da utilizzare: per esempio, il cognome di Rosalie Lamoliere è diventato Lamorielle, quello di Jeanne Valois è diventato Baló. Sempre per lo stesso motivo, ma ancor più particolare è il caso della marchesa di Boulainvillers, che, traslitterato in giapponese come Burembirie , in Italia è stato liberamente adattato come 'Brambillet' nel manga e come 'Bramberie' nell'anime.
Lady Oscar, è un manga di Riyoko Ikeda, trasposto anche in una celebre serie televisiva anime. Il titolo originale è spesso abbreviato dai fan in Berubara.
La serie racconta la storia dei protagonisti scendendo in modo avvincente nel dettaglio storico della Rivoluzione del 1789.
La giovane Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena (figlia dell'imperatrice d'Austria Maria Teresa) viene promessa sposa al delfino di Francia Luigi Augusto (nipote del re Luigi XV e futuro re col nome di Luigi XVI), ma suo cugino il duca d'Orleans trama per ucciderlo ed usurpare il trono. Oscar viene nominata capo della Guardia Reale e sventa molti complotti che mirano ad uccidere i due principi, guadagnandosi la stima e l'amicizia di Maria Antonietta. Scortando la regina Oscar è presente all'incontro tra Maria Antonietta e il conte svedese Hans Axel von Fersen, del quale entrambe le donne finiscono per innamorarsi.
Personaggio rilevante è madame Du Barry, che in diverse occasioni si troverà a scontrarsi con l'allora delfina di Francia Maria Antonietta. Questi contrasti proseguiranno fino alla morte del re Luigi XV, momento in cui Luigi XVI e Maria Antonietta diventano sovrani di Francia. La contessa du Barry a questo punto viene cacciata dalla corte e scompare dalla storia. Poiché si sono diffusi pettegolezzi su una relazione tra Fersen e Antonietta, il conte abbandona il paese per non far scoppiare uno scandalo sulla novella regina, e si arruola per andare a sostenere i rivoluzionari d'America. Dalle strade di Parigi, Rosalie e Jeanne arrivano a corte per strade diverse: sorelle da parte di padre (un Valois, nobile decaduto) vivono con la madre di Jeanne nella miseria. Jeanne riuscirà a farsi adottare da una nobildonna che poi ucciderà dopo aver preparato un falso testamento a suo favore; Rosalie, decisa a vendicarsi di una donna d'alto ceto che ha accidentalmente ucciso la sua matrigna investendola con la carrozza, cerca di avvicinarsi a Versailles per trovare l'assassina e vendicarsi. Viene aiutata ed ospitata da Oscar, della quale, scambiandolo per un uomo, s'infatua. Al ritorno di Fersen dall'America, Oscar gli rivela il suo amore e lui, già innamorato della regina, si allontana nuovamente dal paese; vedendola soffrire, André le rivela di amarla, ma lei lo respinge e prende la decisione di lasciare la Guardia Reale; è dunque il suo secondo, Girodel, a chiedere a suo padre di poterla sposare, ma Oscar rifiuta.
Nel frattempo Jeanne Valois de la Motte ha tentato di truffare la regina e viene condannata a essere marchiata a fuoco come ladra, senza riuscire a discolparsi accusando Maria Antonietta. Si tratta del celebre Affare della Collana, che gettò le prime ombre sulla figura della regina. Oscar, intanto, assume il comando della Guardia Nazionale a Parigi, dove per starle vicino si arruola anche André, che però nel frattempo è rimasto cieco da un occhio. Coinvolti nel turbine della rivoluzione, Oscar e André finalmente si confidano il reciproco amore, ma entrambi moriranno di lì a poco: Andrè sarà colpito da una pallottola vagante il 13 luglio, mentre Oscar, comunque già debilitata dai primi sintomi della tubercolosi, cadrà durante i tumulti dell'assalto alla Bastiglia.
L'epilogo della storia è raccontato dai protagonisti superstiti, cioè Alain (soldato della guardia amico di Andrè), Rosalie e suo marito Bernard (l'ex Cavaliere Nero, il giornalista amico di Robespierre). Alla presa della Bastiglia seguiranno la fine della famiglia reale e la fuga ideata dal conte di Fersen, l'ascesa al potere di Robespierre e Saint-Just e la loro successiva caduta, la condanna a morte e la decapitazione del re e della regina e racconteranno come quest'ultima pensasse a Oscar fino all'ultimo momento, realizzando una rosa con della stoffa dedicata alla protagonista.
Il manga
Riyoko Ikeda, affascinata dalla nota biografia di Maria Antonietta scritta dall'austriaco Stefan Zweig, propose al suo editore l'idea di pubblicare un manga a sfondo storico. L'editore accetta dopo molte riserve, convinto che una storia ambientata nel '700 non avrebbe avuto presa sulle giovani lettrici. La condizione imposta all'autrice, quindi, era d'interrompere la serializzazione in caso di flop dell'opera.
Il manga venne pubblicato per la prima volta in Giappone nel 1972 in 82 episodi usciti originariamente su Shukan Margaret (Shūeisha). Il successo fu enorme. La serie fu in seguito raccolta in nove volumi di circa duecento pagine ciascuno.
Nel 1984, l'autrice ha pubblicato una miniserie di quattro episodi, dal titolo Versailles no bara gaiden, posta cronologicamente poco prima che André venga ferito all'occhio.
Nel 1987 Riyoko Ikeda inizia la serializzazione di Eikō no Napoleon-Eroika, che si presenta come un seguito delle vicende di Lady Oscar. Il tutto inizia infatti dopo gli avvenimenti della rivoluzione francese e questa volta viene presentata la biografia di Napoleone. Subito appaiono e si muovono nella trama personaggi che il lettore aveva già avuto modo di conoscere e incontrare nel corso di Lady Oscar come Alain, Bernard o Rosalie.
Edizioni italiane
In Italia è stato pubblicato una prima volta da Fabbri nel 1983, in un'edizione colorata e con il finale modificato. Successivamente fu riproposto da Granata Press nel 1993 e da Planet Manga (2001), che di seguito ha anche pubblicato Versailles no bara gaiden con il sottotitolo Le storie gotiche. Il 24 ottobre 2008 d/books ha iniziato, con l'uscita simultanea dei primi due volumi, la pubblicazione della nuova edizione italiana, proponendosi maggiore fedeltà all'originale; la pubblicazione è quindi intitolata Le Rose di Versailles, ed è proposta in edizione lusso con sovracoperta, in sei volumi. I dialoghi sono stati ritradotti e per ciascun volume sono previste pagine extra con interviste all'autrice, curiosità, e note alla edizione giapponese e alla traduzione italiana.
L'anime televisivo
Edizione giapponese
L'anime televisivo si compone di 40 episodi della durata di circa 23 minuti netti ciascuno, più uno, di durata doppia inedito in Italia, consistente in un breve riassunto della storia ed intitolato Versailles no bara to onnatachi ("La rosa di Versailles e le donne").
La serie fu realizzata dalla giapponese Tokyo Movie Shinsha nel 1979. La regia dei primi episodi fu affidata a Tadao Nagahama, cui sarebbe subentrato con evidenti miglioramenti Osamu Dezaki: il subentro di Osamu Dezaki è riconosciuto ufficialmente a partire dal 18º episodio ma in Giappone è noto che il grande regista affiancò e in pratica si sostituì a Nagahama già a partire dal 12º episodio della serie, avendo inoltre già diretto anche il 5°. La realizzazione dei disegni fu affidata alla Shingo Araki Production e Shingo Araki in persona curò il character design, affiancato da Michi Himeno. Altri nomi celebri parteciparono alla realizzazione di questo anime, come l'animatore Akio Sugino. La colonna sonora fu affidata al compositore Koji Makaino.
La serie, messa in onda dalla giapponese NTV per la prima volta tra il 1979 e il 1980, si rivelò un clamoroso insuccesso in Giappone, tanto che in alcuni distretti fu interrotta al 24º episodio, dopo il quale fu improvvisata la trasmissione di un episodio-documentario sul finale, intitolato Moetsukita bara no shōzo ("Ritratti di rose che bruciano"). Ma a differenza del 41º episodio, trasmesso diverse volte in Giappone, questo episodio-documentario non solo non fu mai esportato, ma si lasciò che venisse praticamente dimenticato anche nel paese d'origine (soprattutto per volere di Riyoko Ikeda, che da sempre lo considerò la prova evidente dell'insuccesso della serie animata).
Una replica trasmessa nel 1986, tuttavia, recuperò in gran parte l'insuccesso della prima messa in onda, grazie anche alla notorietà acquisita nel frattempo da Shingo Araki con la serie I Cavalieri dello zodiaco (Saint Seiya).
Edizione italiana
In Italia, invece, la serie riscosse ben presto un grande successo: andò in onda per la prima volta nel marzo 1982 alle 20:00 (con replica il giorno dopo in orario mattutino), con il titolo Lady Oscar (stesso titolo voluto in Giappone dai produttori del film dal vivo per la regia di Jacques Demy). Già dalla prima messa in onda la serie presentò delle censure, sia nei dialoghi che nelle sequenze video. Nella prima messa in onda la trasmissione arrivò fino alla 37ª puntata Nella stagione televisiva successiva (1982/1983), la serie venne replicata in orario pomeridiano all'interno della trasmissione Bim Bum Bam, con l'aggiunta delle puntate non ancora mandate in onda e spacciate per "seconda serie". Tra la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta, il titolo della serie venne cambiato in Una spada per Lady Oscar. L'Italia è stata, tra le nazioni europee, quella che fino ad oggi ha trasmesso l'anime con maggiore frequenza. Nel corso degli anni, in aggiunta alle poche censure già presenti nella 1°TV, ne sono state aggiunte delle altre. La prima edizione di Lady Oscar in DVD, attualmente in commercio in Italia, è stata prodotta da Yamato Video: comprensiva dell'audio originale giapponese e di sottotitoli che lo traducono fedelmente, contiene i 40 episodi della serie. Sempre Yamato Video ha pubblicato in dvd anche il film di Jacques Demy, che racconta la storia di Lady Oscar con attori veri.
Sigle e Album
Alla serie fu dall'inizio associata la sigla Lady Oscar, composta e cantata dal gruppo di Riccardo Zara, I cavalieri del re, che riscosse tanto successo negli anni ottana da raggiungere il settimo posto nella hit parade. Lo stesso gruppo dedicò un album monografico dedicato alla serie dal titolo La storia di Lady Oscar, pubblicato nel 1982.
Tra la fine degli anni ottanta e il principio dei novanta, Mediaset decise tuttavia di cambiare il titolo della serie in Una Spada per Lady Oscar e di sostituire sia il montaggio originale che la canzone della sigla di apertura. Il testo del brano venne scritto da Alessandra Valeri Manera sulle note della musica composta dal maestro Ninni Carucci. L'interpretazione venne inizialmente affidata a Enzo Draghi (che preferì firmarsi con lo pseudonimo Gli amici di Oscar), e poi a Cristina D'Avena. Dopo dei successivi passaggi televisivi con il ripristino della vecchia sigla (2002, 2005), la messa in onda su Italia1 del 2008 e quella del 2010 su La5 hanno visto, invece, un compromesso: come sigla di testa quella degli anni ottanta, e come sigla di coda quella degli anni novanta.
Una spada per Lady Oscar è stata anche tradotta dal drammaturgo Michael Kunze per l'edizione tedesca della serie, dove è stata l'unica sigla della serie; La musica fu riutilizzata anche in Spagna per la serie "Nuevos hermanos", conosciuta in Italia come "Georgie", cantata da Sol Pilas (seguendo una consolidata tradizione di riutilizzo di sigle italiane da parte delle TV estere del gruppo Mediaset).
Censure
Una delle censure più famose dell'edizione italiana riguarda, ad esempio, l'incontro tra Oscar e la giovane Rosalie Lamoliere, sorella di Jeanne Valois, che in seguito verrà ospitata dalla famiglia Jarjayes e andrà quindi a vivere per un breve periodo a casa di Oscar. Nella versione originale, Rosalie, disperata, ferma la carrozza di Oscar e credendola uomo, gli si offre per denaro; Oscar, non essendo un uomo, scoppia a ridere. Tutto il dialogo, nella versione italiana, fu dapprima modificato, per poi essere tagliato di netto.
Effettivamente, nella versione italiana l'identità di Oscar non è un vero e proprio segreto; in molti la chiamano Madamigella, quando il doppiaggio giapponese prevede Colonnello, Signore o un semplice Oscar. Di conseguenza è annullato tutto il fascino esercitato dal colonnello Oscar su alcune donne, sebbene rimanga più che intuibile la cotta di Rosalie nei suoi confronti.
Nicole D'Oliva, ribattezzata Nicole 'Olivier', usata da Jeanne come sosia di Maria Antonietta nel corso del famoso Affare della collana, non chiede la carità a Jeanne, come nella versione italiana; essa è, in realtà, una prostituta che, non sapendo chi bussi alla sua porta, presenta prima di tutto la lista ed i prezzi dei propri "servizi".
Durante il processo a Jeanne, infine, questa accusa Maria Antonietta di averla costretta a fare cose terribili senza precisare di cosa si tratti, mentre nei dialoghi originali dichiara di esserne stata l'amante e che la regina sarebbe stata colpevole di intrattenere rapporti lesbici con molte dame di corte, tra le quali la contessa di Polignac e anche la stessa Oscar, che anzi si vestirebbe da uomo proprio per accondiscendere a questo desiderio deviato della sua regina (è proprio questa frase a far sussultare Oscar in platea).
Molto spesso i dialoghi vengono riscritti, alcuni di essi vengono appiattiti, altri del tutto reinventati; pratica molto diffusa in Italia per quanto riguarda l'animazione giapponese. Non mancano, inoltre, errori di traslitterazione, per via del fatto che i nomi francesi sono stati traslitterati originariamente in giapponese, e questi a loro volta traslitterati in italiano; i più frequenti riguardano parole dove ricorrono le coppie di suoni l/r oppure b/v, che in giapponese equivalgono entrambe ad un unico fonema, di conseguenza, si è venuta a creare confusione nella scelta delle lettere da utilizzare: per esempio, il cognome di Rosalie Lamoliere è diventato Lamorielle, quello di Jeanne Valois è diventato Baló. Sempre per lo stesso motivo, ma ancor più particolare è il caso della marchesa di Boulainvillers, che, traslitterato in giapponese come Burembirie , in Italia è stato liberamente adattato come 'Brambillet' nel manga e come 'Bramberie' nell'anime.
Re: Lady Oscar
Mia sorella mi ha devastato la vita a forza di Oscar Fransuà de jarget , Madam du Barì , il duca von axel di fersen , e il giovane Andrè che ci va dietro una vita e mezza , subisce una serie imponderabile di sfighe cosmiche tipo dare un occhio alla causa e la volta che riesce a passare una notte da solo con lei .... sarebbe uno spoiler ma tanto c'è gia scritto ... muore .
non vorrei ricordare male , ma mi pare che stanno sotto un ponte tutta la notte e al mattino escono belli pimpanti e un pò tubercolanti , incontrano le guardie e lui si para davanti beccandosi un colpofatale ...
credo di aver pianto
non vorrei ricordare male , ma mi pare che stanno sotto un ponte tutta la notte e al mattino escono belli pimpanti e un pò tubercolanti , incontrano le guardie e lui si para davanti beccandosi un colpofatale ...
credo di aver pianto
fioccodivento- Junior Toy
- Data d'iscrizione : 25.01.12
Età : 47
Località : torino
Re: Lady Oscar
di edizioni dvd ne esiste una in armay e una in digipack
gORE- Rare Toy
- Data d'iscrizione : 05.05.12
Località : Milano violenta
io però.....
......la sintesi di Fiocco è perfetta.....
tanto è bello nei disegni, ancora oggi è stupendo, tanto sono sfigati i protagonisti....
ma d'altronde si sà già la fine che fà la regina.....
in Oscar e Andrè...invece speravo miglior fine.....
va beh....mi accontento dell'altro finale.....
1° parte
2° parte
si va beh....
lasciamo perdere i disegni....
però così è molto più romantico no??
tanto è bello nei disegni, ancora oggi è stupendo, tanto sono sfigati i protagonisti....
ma d'altronde si sà già la fine che fà la regina.....
in Oscar e Andrè...invece speravo miglior fine.....
va beh....mi accontento dell'altro finale.....
1° parte
2° parte
si va beh....
lasciamo perdere i disegni....
però così è molto più romantico no??
pi-chan- Rare Toy
- Data d'iscrizione : 29.11.11
Età : 56
Località : Villa Minozzo R.E.
Re: Lady Oscar
ehm....questa è la versione integrale... si vede da c@lo!!!
ma almeno si capisce il finale....
2°Parte
ma almeno si capisce il finale....
2°Parte
pi-chan- Rare Toy
- Data d'iscrizione : 29.11.11
Età : 56
Località : Villa Minozzo R.E.
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Mer Ott 26, 2016 10:15 am Da biri