Transformers G1 Headmasters (cronostoria)
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Transformers G1 Headmasters (cronostoria)
Gli Headmasters sono particolari tipi di Transformers emigrati in tempi antichi da Cyberton verso il pianeta Master, colonia degli Autorobot, e sono di dimensioni particolarmente ridotte. Grazie ad un particolare allenamento, nel corso del tempo si sono resi capaci di trasformarsi nella testa di un robot più grande il cui corpo è dato a sua volta dalla trasformazione del veicolo che loro stessi pilotano.
Questa serie si colloca esattamente al termine della stagione 3 (quella che in Giappone è stata chiamata Transformers 2010), nel quale vediamo il ritorno di Commander (Optimus Prime), presente anche nei primi 3 episodi della serie di Headmasters per sottolinearne la continuity. Come nella serie precedente gli Autorobot oltre alla base sulla Terra hanno una seconda base sul pianeta Althea.
Ovviamente anche altri personaggi della terza stagione ritornano qui come protagonisti, tra i quali Captain (Rodimus Convoy), Kup, Blitz, Scooter, Arcee, RadioRobot e Convoy, e pure gli umani Spyke, Carly e il loro figlio Daniel. Ma i nuovi veri protagonisti sono gli Headmasters capeggiati da Fortress Maximus che ha la capacità di unirsi alla sua astronave per formare un robot gigantesco ed è servito fedelmente da Duobot e i Leaderbots, giunti sulla Terra dal pianeta Master in aiuto dei propri compagni Autorobot nella eterna lotta contro i loro nemici: i Distructors.
Anche tra i Distructors rivediamo delle vecchie conoscenze. Innanzitutto il loro capo Galvatron, sempre affiancato da Ciclone e Sheriff, poi un ruolo importante lo avrà anche il caro vecchio Memor. Ma a questi vanno aggiunti dei nuovi personaggi, gli Headmasters Distructors. Con la stessa caratteristica della testa trasformabile degli Headmasters Autorobot, tra essi va menzionato in particolare il terribile Lord Zarak con la sua astronave/robot Skorpion, deciso a tutti i costi a scalare in fretta i vertici del comando dei Distructors a discapito di Galvatron ovviamente.
Tra le varie new entries dei Distructors inoltre merita una citazione il robot Iperbot dalle sei trasformazioni, il quale al termine della serie avrà un ruolo abbastanza importante.
La serie è caratterizzata da eventi importanti e sconvolgenti che accadono ogni manciata di episodi.
Considerazioni
Il concept della serie è molto differente da quello "marvelliano" delle stagioni precedenti. Questa serie ha tutte le caratteristiche tipiche delle serie giapponesi robotiche di quegli anni, dando maggior risalto a combattimenti e trasformazioni, ma perdendo moltissimo dal punto di vista della profondità e di quella atmosfera fantascientifica e talvolta misteriosa che aveva caratterizzato i Transformers fino a quel momento. Tutta la tipica narrazione sci-fi dei TF, con picchi notevoli nella stagione 3 in cui vi sono flashback e continui rimandi al passato dei nostri eroi e sulla storia di Autorobot e Distructors che come tasselli andavano pian piano a riempire un mosaico abbastanza coerente, qui viene completamente abbandonata, per una narrazione più tipicamente giapponese. La si nota in particolare dagli eventi che ho elencato, molto rivoluzionari (oserei dire sconvolgenti!), che sfruttano la narrazione di "eventi importanti ogni tot episodi" tipica delle serializzazioni giapponesi e del tutto assente invece nel concept americano delle prime 3 stagioni.
In sostanza la serie si riduce ad una enorme pubblicità animata per i giocattoli, mettendo man mano da parte quelli delle serie precedenti e dando spazio a quelli nuovi, con particolare rilievo per le astronavi/robot giganti delle due fazioni: Fortress Maximus per gli Autorobot e Skorpion per i Distructors.
Il doppiaggio e l'adattamento italiano non sono dei migliori.
Spesso i dialoghi risultano poco chiari rispetto alle situazioni in corso, inoltre si notano alcuni svarioni (i Distructors che vengono ogni tanto chiamati Destron, come nell'adattamento giapponese! la spada di Fortress chiamata Master Sodo invece di Master Sword, cioè come lo pronuncerebbero i giapponesi! ). Ma è comprensibile visto che i copioni giunti in Italia probabilmente erano in giapponese e non in inglese come nelle serie dei Transformers precedenti. La scelta delle voci talvolta appare un pò ridicola per alcuni personaggi, senza considerare i frequenti cambi di voce per alcuni e il riciclo di doppiatori per altri.
Ovviamente meglio questo che nulla.
La serie Headmasters sarà poi seguita dalla serie Pretenders (Super God Masterforce), giunta anche essa in Italia ma incompleta degli ultimi 12 episodi. La quale serie dovrebbe appartenere sempre all'universo "Generation 1", ma che visibilmente si allontana sempre più da esso per trasformarsi più in un universo parallelo.
In conclusione la serie di Headmasters la preferisco nettamente alla sua controparte americana, la miniserie The Rebirth pur essendo quest'ultima forse più fedele per la continuity. Preferisco Headmasters innanzitutto perchè tecnicamente meglio realizzata (The Rebirth è disegnata e animata da un pessimo studio coreano!), e poi perchè tutto sommato è interessante seguire le vicende di Lord Zarak che vuole fare le scarpe a Galvatron e seguire i gesti eroici e testardi di Duobot, forse il vero protagonista della serie.
Certo se uno si aspetta una serie all'altezza delle precedenti potrebbe restare deluso, ma se si prova a seguire consapevoli che questa è tutta farina del sacco giapponese e la Marvel americana non c'entra nulla, forse la si può apprezzare in qualche modo.
LORD ZARAK/SCORPION
Gli autori americani avevano introdotto in una miniserie (Transformers: The Rebirth, 3 episodi, l'ultima presente nella continuity statunitense a chiusura della Generation 1) e nelle storie a fumetti della Marvel l'idea di una fusione tra esseri organici, nebulani (alieni) o umani alterati ciberneticamente, e transformers. Gli esseri biologici erano in grado di unirsi temporaneamente ai transformers ed agire come un solo essere, fornendo ai robot ulteriore energia o armi più potenti. Nei fumetti Marvel i nebulani vengono inseriti nella continuity in maniera differente rispetto al cartone, divenendo protagonisti di una miniserie di 4 volumi, ma i loro personaggi saranno presenti (e in alcuni casi fondamentali) per tutta la serie regolare, fino all'ultimo albo del fumetto. L'idea è stata impiegata anche nelle successive storie a fumetti dell'IDW Publishing, dove la tecnologia headmasters permette ad un'organizzazione segreta di creare decine di cloni dell'autorobot Sunstreaker pilotati da umani.
L'idea fu ripresa nella serie giapponese "Headmasters", trasmessa anche in Italia, ma al posto degli esseri organici furono introdotti gli Headmasters, robot dalle dimensioni di un essere umano (abitanti di Cybertron fuggiti milioni di anni prima durante la guerra civile) che guidano dall'interno i propri veicoli (questi ultimi non sono senzienti e vengono chiamati Transtector), per poi trasformarsi nelle teste delle forme robotiche dei veicoli, per poterli controllare direttamente. I piloti possono scambiarsi corpo, modificando così la combinazione delle loro caratteristiche psichiche e fisiche (nel giocattolo questo era evidenziato da alcune parti di plastica colorata poste sull'incastro tra la testa/pilota e il robot che formavano dei simil-istogrammi). Questi transformers fuggiaschi svilupparono anche poteri telepatici e telecinetici. A questi poi si aggiungeranno i Targetmaster, transformers i cui compagni divengono armi e numerosi altri robot non comparsi nelle serie precedenti. Per la serie furono prodotti 35 episodi. Va sottolineato che in Headmasters fanno brevi comparse parecchi personaggi delle prime serie Transformers il cui fato era incerto dopo il lungometraggio (gli Autobot Hound, Inferno, Sideswipe, Smokescreen, Sunstreaker e Tracks; i Decepticons Dirge e Thrust), che quindi nella continuity giapponese possono essere considerati ancora attivi. Da Headmasters in poi la continuity giapponese si sviluppa in modo completamente indipendente, proseguendo sia con altri cartoni(in Italia di questi è stato trasmesso solo Masterforce), sia con fumetti.
Questa serie si colloca esattamente al termine della stagione 3 (quella che in Giappone è stata chiamata Transformers 2010), nel quale vediamo il ritorno di Commander (Optimus Prime), presente anche nei primi 3 episodi della serie di Headmasters per sottolinearne la continuity. Come nella serie precedente gli Autorobot oltre alla base sulla Terra hanno una seconda base sul pianeta Althea.
Ovviamente anche altri personaggi della terza stagione ritornano qui come protagonisti, tra i quali Captain (Rodimus Convoy), Kup, Blitz, Scooter, Arcee, RadioRobot e Convoy, e pure gli umani Spyke, Carly e il loro figlio Daniel. Ma i nuovi veri protagonisti sono gli Headmasters capeggiati da Fortress Maximus che ha la capacità di unirsi alla sua astronave per formare un robot gigantesco ed è servito fedelmente da Duobot e i Leaderbots, giunti sulla Terra dal pianeta Master in aiuto dei propri compagni Autorobot nella eterna lotta contro i loro nemici: i Distructors.
Anche tra i Distructors rivediamo delle vecchie conoscenze. Innanzitutto il loro capo Galvatron, sempre affiancato da Ciclone e Sheriff, poi un ruolo importante lo avrà anche il caro vecchio Memor. Ma a questi vanno aggiunti dei nuovi personaggi, gli Headmasters Distructors. Con la stessa caratteristica della testa trasformabile degli Headmasters Autorobot, tra essi va menzionato in particolare il terribile Lord Zarak con la sua astronave/robot Skorpion, deciso a tutti i costi a scalare in fretta i vertici del comando dei Distructors a discapito di Galvatron ovviamente.
Tra le varie new entries dei Distructors inoltre merita una citazione il robot Iperbot dalle sei trasformazioni, il quale al termine della serie avrà un ruolo abbastanza importante.
La serie è caratterizzata da eventi importanti e sconvolgenti che accadono ogni manciata di episodi.
Considerazioni
Il concept della serie è molto differente da quello "marvelliano" delle stagioni precedenti. Questa serie ha tutte le caratteristiche tipiche delle serie giapponesi robotiche di quegli anni, dando maggior risalto a combattimenti e trasformazioni, ma perdendo moltissimo dal punto di vista della profondità e di quella atmosfera fantascientifica e talvolta misteriosa che aveva caratterizzato i Transformers fino a quel momento. Tutta la tipica narrazione sci-fi dei TF, con picchi notevoli nella stagione 3 in cui vi sono flashback e continui rimandi al passato dei nostri eroi e sulla storia di Autorobot e Distructors che come tasselli andavano pian piano a riempire un mosaico abbastanza coerente, qui viene completamente abbandonata, per una narrazione più tipicamente giapponese. La si nota in particolare dagli eventi che ho elencato, molto rivoluzionari (oserei dire sconvolgenti!), che sfruttano la narrazione di "eventi importanti ogni tot episodi" tipica delle serializzazioni giapponesi e del tutto assente invece nel concept americano delle prime 3 stagioni.
In sostanza la serie si riduce ad una enorme pubblicità animata per i giocattoli, mettendo man mano da parte quelli delle serie precedenti e dando spazio a quelli nuovi, con particolare rilievo per le astronavi/robot giganti delle due fazioni: Fortress Maximus per gli Autorobot e Skorpion per i Distructors.
Il doppiaggio e l'adattamento italiano non sono dei migliori.
Spesso i dialoghi risultano poco chiari rispetto alle situazioni in corso, inoltre si notano alcuni svarioni (i Distructors che vengono ogni tanto chiamati Destron, come nell'adattamento giapponese! la spada di Fortress chiamata Master Sodo invece di Master Sword, cioè come lo pronuncerebbero i giapponesi! ). Ma è comprensibile visto che i copioni giunti in Italia probabilmente erano in giapponese e non in inglese come nelle serie dei Transformers precedenti. La scelta delle voci talvolta appare un pò ridicola per alcuni personaggi, senza considerare i frequenti cambi di voce per alcuni e il riciclo di doppiatori per altri.
Ovviamente meglio questo che nulla.
La serie Headmasters sarà poi seguita dalla serie Pretenders (Super God Masterforce), giunta anche essa in Italia ma incompleta degli ultimi 12 episodi. La quale serie dovrebbe appartenere sempre all'universo "Generation 1", ma che visibilmente si allontana sempre più da esso per trasformarsi più in un universo parallelo.
In conclusione la serie di Headmasters la preferisco nettamente alla sua controparte americana, la miniserie The Rebirth pur essendo quest'ultima forse più fedele per la continuity. Preferisco Headmasters innanzitutto perchè tecnicamente meglio realizzata (The Rebirth è disegnata e animata da un pessimo studio coreano!), e poi perchè tutto sommato è interessante seguire le vicende di Lord Zarak che vuole fare le scarpe a Galvatron e seguire i gesti eroici e testardi di Duobot, forse il vero protagonista della serie.
Certo se uno si aspetta una serie all'altezza delle precedenti potrebbe restare deluso, ma se si prova a seguire consapevoli che questa è tutta farina del sacco giapponese e la Marvel americana non c'entra nulla, forse la si può apprezzare in qualche modo.
LORD ZARAK/SCORPION
Gli autori americani avevano introdotto in una miniserie (Transformers: The Rebirth, 3 episodi, l'ultima presente nella continuity statunitense a chiusura della Generation 1) e nelle storie a fumetti della Marvel l'idea di una fusione tra esseri organici, nebulani (alieni) o umani alterati ciberneticamente, e transformers. Gli esseri biologici erano in grado di unirsi temporaneamente ai transformers ed agire come un solo essere, fornendo ai robot ulteriore energia o armi più potenti. Nei fumetti Marvel i nebulani vengono inseriti nella continuity in maniera differente rispetto al cartone, divenendo protagonisti di una miniserie di 4 volumi, ma i loro personaggi saranno presenti (e in alcuni casi fondamentali) per tutta la serie regolare, fino all'ultimo albo del fumetto. L'idea è stata impiegata anche nelle successive storie a fumetti dell'IDW Publishing, dove la tecnologia headmasters permette ad un'organizzazione segreta di creare decine di cloni dell'autorobot Sunstreaker pilotati da umani.
L'idea fu ripresa nella serie giapponese "Headmasters", trasmessa anche in Italia, ma al posto degli esseri organici furono introdotti gli Headmasters, robot dalle dimensioni di un essere umano (abitanti di Cybertron fuggiti milioni di anni prima durante la guerra civile) che guidano dall'interno i propri veicoli (questi ultimi non sono senzienti e vengono chiamati Transtector), per poi trasformarsi nelle teste delle forme robotiche dei veicoli, per poterli controllare direttamente. I piloti possono scambiarsi corpo, modificando così la combinazione delle loro caratteristiche psichiche e fisiche (nel giocattolo questo era evidenziato da alcune parti di plastica colorata poste sull'incastro tra la testa/pilota e il robot che formavano dei simil-istogrammi). Questi transformers fuggiaschi svilupparono anche poteri telepatici e telecinetici. A questi poi si aggiungeranno i Targetmaster, transformers i cui compagni divengono armi e numerosi altri robot non comparsi nelle serie precedenti. Per la serie furono prodotti 35 episodi. Va sottolineato che in Headmasters fanno brevi comparse parecchi personaggi delle prime serie Transformers il cui fato era incerto dopo il lungometraggio (gli Autobot Hound, Inferno, Sideswipe, Smokescreen, Sunstreaker e Tracks; i Decepticons Dirge e Thrust), che quindi nella continuity giapponese possono essere considerati ancora attivi. Da Headmasters in poi la continuity giapponese si sviluppa in modo completamente indipendente, proseguendo sia con altri cartoni(in Italia di questi è stato trasmesso solo Masterforce), sia con fumetti.
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