Transformers Prime Beast Hunters Autobot Arcee (Voyager)
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Transformers Prime Beast Hunters Autobot Arcee (Voyager)
Transformers Prime Beast Hunters
Arcee (Deluxe)
Nome: Arcee
Alleanza: Autobot
Forza: 4
Intelligenza: 7
Velocità: 8
Resistenza: 5
Rango: 7
Coraggio: 9
Potenza di Fuoco: 4
A UNA PRIMA OCCHIATA
Iniziamo col dire che è piccina. Certo, per chi ha conosciuto la versione RID non è una novità, ma accanto alla FE non fa una gran figura. E questo a causa dell'abbondante plastica utilizzata per l'enorme, tamarrissimo doppio arco (con due proiettili a molla) che si porta dietro. Per fortuna questo doppio arco non è un blocco unico di plastica ma ha due articolazioni per braccio, potendo quindi assumere svariate pose e soprattutto trovando una collocazione interessante anche in alt-mode.
La scultura dell'arma è particolarmente "malvagia", con spuntoni ossei dappertutto e un volto saurico zannuto tra le due bocche di fuoco. L’arma possiede due perni per poter essere impugnata. Questi perni possono ruotare fino ad allinearsi tra loro. In questo modo l’arma può essere tenuta sia in orizzontale (a mo’ di balestra) che in una più canonica posizione verticale. Il colore riprende quello “screziato” del modello (la tonalità varia da esemplare a esemplare)
ROBOT MODE
Per quanto riguarda il robot, invece, la scultura del modello è proporzionata e ben snodata, pur nella sue contenute dimensioni. Salta subito all’occhio la modellazione delle ali laterali, ora a foggia di vere e proprie ali membranose piuttosto che meri residui di trasformazione come nella versione precedente. L’effetto è più accentuato all’esterno (con tanto di colorazione argentata per la membrana e blu per la scocca) che non nella parte interna, dove la scultura non prosegue per la totalità dell’ala e il colore argento è assente. Peccato, sarebbe stato molto carino riproporre il motivo su entrambi i lati delle ali.
L’effetto “pipistrello” si ripropone anche nella parte terminale del gonnellino posteriore di Arcee (quello che diventerà il sellino della moto), dove due alette ornano lo spoiler posteriore. Infine, lunghi spuntoni con lo stesso motivo partono dalla caviglia del robot. Anche qui, un bel tocco caratterizzante la scultura.
Le differenze con la versione RID non finiscono qui, dato che in generale sono state acuite le sporgenze della scultura per renderla più spigolosa. Anche la testa ha subito un leggero remold in questo senso. Inoltre l’espressione del volto è, se possibile, ancora più fredda e distaccata, aggiungendo ulteriore “cattiveria” alla fembot. Ottimo lightpiping degli occhi.
La colorazione di Arcee vede un deciso cambio di palette rispetto alla versione RID, con qualche richiamo al blu ma in generale un utilizzo di colori più delicati. Abbiamo quindi il grigio su cosce e arti superiori; il malva (occasionalmente screziato di viola, anche qui varia da esemplare a esemplare) su gambe e avambracci; i già menzionati inserti blu (le ali interne, il casco, i polsi e gli schinieri). Un glicine metallizzato infine orna le ginocchia, il petto e il bacino, questi ultimi su base nera. Un simbolo Autobot campeggia alla base del collo. Un tocco di rosa infine orna il fregio centrale del casco. L’effetto, malgrado la moltitudine di tonalità, risulta comunque armonico e gradevole (non tutti i rappresentanti di questa linea possono dire lo stesso…).
Per il resto, non vi sono altre differenze rispetto alla precedente incarnazione di Arcee. Ciò significa che c’è ancora la ruota anteriore che si appoggia in mezzo alle spalle, con un effetto “zaino” non irrilevante. Inoltre, sono stati mantenuti ai lati dei polpacci i perni per l’aggancio delle lame laterali, assenti in questo modello.
La posabilità , per lo meno, è stata mantenuta all’altezza: ball joint su testa, spalle, gomiti e cosce. Polsi rotanti, articolazione a ginocchio e piede. Il bacino non ruota ma (grazie alla trasformazione) può piegarsi in avanti.
TRASFORMAZIONE
La trasformazione è la stessa del modello RID: ruotare le due “mezze ruote” all’interno della gamba. Allinearle alla caviglia e unirle incastrandole tra loro. Mettere in posizione la ruota anteriore ruotandola longitudinalmente alla figura e alzandola. Portare verso l’alto l’attacco delle spalle, facendole rientrare leggermente nella figura. Distaccare la parte inferiore del bacino dal gonnellino; così facendo la testa rientrerà leggermente in avanti all’interno del petto.
Ripiegare in avanti le gambe, facendo rientrare le cosce all’interno delle caviglie. Ruotare gli avambracci e i polsi e distendere le braccia ai lati delle gambe, incastrando il perno rettangolare all’interno del foro tondo sull’esterno dell’avambraccio (attenzione: le due forme effettivamente non combaciano; inoltre all’interno dell’avambraccio c’è un foro rettangolare che sembra poter essere l’effettivo alloggiamento del perno. Nel mio modello però il perno non rimaneva incastrato in tale alloggiamento...).
Portare in avanti la sezione anteriore della moto e mettere in posizione la ruota anteriore. Richiudere le ali lungo la carena della moto e incastrare l’apposito perno. Trasformazione terminata.
ALT-MODE
La modalità alternativa di Arcee è, contro ogni aspettativa, una motocicletta. Insomma, che vi aspettavate?
Come in tutti i modelli veicolari della serie Beast Hunters, però, numerosi aspetti “bestiali” contaminano l’alt-mode. Qui. La moto abbandona la classica livrea blu per vestirsi di ali di pipistrello…
Invero l’aspetto che maggiormente colpisce l’attenzione è la presenza di questa decorazione in blu e argento sulla carena, motivo poi ripreso (come si diceva in precedenza) sullo spoiler del sellino e come decorazione della ruota posteriore. Sembra perfino che il resto della colorazione della figura si mantenga su toni neutri dare maggiormente risalto a questa caratterizzazione. Infatti sul corpo centrale della moto domina il color malva e gli unici altri tocchi di blu sono posizionati sui mozzi delle ruote. Il muso della moto è in nero, ornato di due discreti fregi gialli laterali. La fanaleria e la vetrofania invece sono in azzurro trasparente.
In tutto questo tripudio di colori, è stata perduta la colorazione metallica dei freni della ruota anteriore. La mancanza però non si sente eccessivamente.
Il disguise, fortunatamente, si mantiene a livelli molto buoni: a parte l’esterno dei polpacci del robot lungo i fianchi della moto (anch’essi ben mimetizzati), non vi sono ulteriori elementi robotici in vista anche guardando la moto da sotto.
Arriviamo quindi alla gimmick della serie: il famigerato doppio arco può essere posizionato sulla ruota anteriore, al di sopra del parafango; i bracci dell’arco possono poi essere posizionati aperti o richiusi lungo la carena (posizione che personalmente preferisco).
In questo modo arriviamo a una versione “armata” di Arcee che esibisce minacciosamente le due bocche di fuoco dell’arco ai lati della ruota anteriore; inoltre il volto ghignante dell’arco stesso ora diventa il parafango della moto, aggiungendo una ulteriore nota caratterizzante a questo già non indifferente modello.
Arcee (Deluxe)
Nome: Arcee
Alleanza: Autobot
Forza: 4
Intelligenza: 7
Velocità: 8
Resistenza: 5
Rango: 7
Coraggio: 9
Potenza di Fuoco: 4
A UNA PRIMA OCCHIATA
Iniziamo col dire che è piccina. Certo, per chi ha conosciuto la versione RID non è una novità, ma accanto alla FE non fa una gran figura. E questo a causa dell'abbondante plastica utilizzata per l'enorme, tamarrissimo doppio arco (con due proiettili a molla) che si porta dietro. Per fortuna questo doppio arco non è un blocco unico di plastica ma ha due articolazioni per braccio, potendo quindi assumere svariate pose e soprattutto trovando una collocazione interessante anche in alt-mode.
La scultura dell'arma è particolarmente "malvagia", con spuntoni ossei dappertutto e un volto saurico zannuto tra le due bocche di fuoco. L’arma possiede due perni per poter essere impugnata. Questi perni possono ruotare fino ad allinearsi tra loro. In questo modo l’arma può essere tenuta sia in orizzontale (a mo’ di balestra) che in una più canonica posizione verticale. Il colore riprende quello “screziato” del modello (la tonalità varia da esemplare a esemplare)
ROBOT MODE
Per quanto riguarda il robot, invece, la scultura del modello è proporzionata e ben snodata, pur nella sue contenute dimensioni. Salta subito all’occhio la modellazione delle ali laterali, ora a foggia di vere e proprie ali membranose piuttosto che meri residui di trasformazione come nella versione precedente. L’effetto è più accentuato all’esterno (con tanto di colorazione argentata per la membrana e blu per la scocca) che non nella parte interna, dove la scultura non prosegue per la totalità dell’ala e il colore argento è assente. Peccato, sarebbe stato molto carino riproporre il motivo su entrambi i lati delle ali.
L’effetto “pipistrello” si ripropone anche nella parte terminale del gonnellino posteriore di Arcee (quello che diventerà il sellino della moto), dove due alette ornano lo spoiler posteriore. Infine, lunghi spuntoni con lo stesso motivo partono dalla caviglia del robot. Anche qui, un bel tocco caratterizzante la scultura.
Le differenze con la versione RID non finiscono qui, dato che in generale sono state acuite le sporgenze della scultura per renderla più spigolosa. Anche la testa ha subito un leggero remold in questo senso. Inoltre l’espressione del volto è, se possibile, ancora più fredda e distaccata, aggiungendo ulteriore “cattiveria” alla fembot. Ottimo lightpiping degli occhi.
La colorazione di Arcee vede un deciso cambio di palette rispetto alla versione RID, con qualche richiamo al blu ma in generale un utilizzo di colori più delicati. Abbiamo quindi il grigio su cosce e arti superiori; il malva (occasionalmente screziato di viola, anche qui varia da esemplare a esemplare) su gambe e avambracci; i già menzionati inserti blu (le ali interne, il casco, i polsi e gli schinieri). Un glicine metallizzato infine orna le ginocchia, il petto e il bacino, questi ultimi su base nera. Un simbolo Autobot campeggia alla base del collo. Un tocco di rosa infine orna il fregio centrale del casco. L’effetto, malgrado la moltitudine di tonalità, risulta comunque armonico e gradevole (non tutti i rappresentanti di questa linea possono dire lo stesso…).
Per il resto, non vi sono altre differenze rispetto alla precedente incarnazione di Arcee. Ciò significa che c’è ancora la ruota anteriore che si appoggia in mezzo alle spalle, con un effetto “zaino” non irrilevante. Inoltre, sono stati mantenuti ai lati dei polpacci i perni per l’aggancio delle lame laterali, assenti in questo modello.
La posabilità , per lo meno, è stata mantenuta all’altezza: ball joint su testa, spalle, gomiti e cosce. Polsi rotanti, articolazione a ginocchio e piede. Il bacino non ruota ma (grazie alla trasformazione) può piegarsi in avanti.
TRASFORMAZIONE
La trasformazione è la stessa del modello RID: ruotare le due “mezze ruote” all’interno della gamba. Allinearle alla caviglia e unirle incastrandole tra loro. Mettere in posizione la ruota anteriore ruotandola longitudinalmente alla figura e alzandola. Portare verso l’alto l’attacco delle spalle, facendole rientrare leggermente nella figura. Distaccare la parte inferiore del bacino dal gonnellino; così facendo la testa rientrerà leggermente in avanti all’interno del petto.
Ripiegare in avanti le gambe, facendo rientrare le cosce all’interno delle caviglie. Ruotare gli avambracci e i polsi e distendere le braccia ai lati delle gambe, incastrando il perno rettangolare all’interno del foro tondo sull’esterno dell’avambraccio (attenzione: le due forme effettivamente non combaciano; inoltre all’interno dell’avambraccio c’è un foro rettangolare che sembra poter essere l’effettivo alloggiamento del perno. Nel mio modello però il perno non rimaneva incastrato in tale alloggiamento...).
Portare in avanti la sezione anteriore della moto e mettere in posizione la ruota anteriore. Richiudere le ali lungo la carena della moto e incastrare l’apposito perno. Trasformazione terminata.
ALT-MODE
La modalità alternativa di Arcee è, contro ogni aspettativa, una motocicletta. Insomma, che vi aspettavate?
Come in tutti i modelli veicolari della serie Beast Hunters, però, numerosi aspetti “bestiali” contaminano l’alt-mode. Qui. La moto abbandona la classica livrea blu per vestirsi di ali di pipistrello…
Invero l’aspetto che maggiormente colpisce l’attenzione è la presenza di questa decorazione in blu e argento sulla carena, motivo poi ripreso (come si diceva in precedenza) sullo spoiler del sellino e come decorazione della ruota posteriore. Sembra perfino che il resto della colorazione della figura si mantenga su toni neutri dare maggiormente risalto a questa caratterizzazione. Infatti sul corpo centrale della moto domina il color malva e gli unici altri tocchi di blu sono posizionati sui mozzi delle ruote. Il muso della moto è in nero, ornato di due discreti fregi gialli laterali. La fanaleria e la vetrofania invece sono in azzurro trasparente.
In tutto questo tripudio di colori, è stata perduta la colorazione metallica dei freni della ruota anteriore. La mancanza però non si sente eccessivamente.
Il disguise, fortunatamente, si mantiene a livelli molto buoni: a parte l’esterno dei polpacci del robot lungo i fianchi della moto (anch’essi ben mimetizzati), non vi sono ulteriori elementi robotici in vista anche guardando la moto da sotto.
Arriviamo quindi alla gimmick della serie: il famigerato doppio arco può essere posizionato sulla ruota anteriore, al di sopra del parafango; i bracci dell’arco possono poi essere posizionati aperti o richiusi lungo la carena (posizione che personalmente preferisco).
In questo modo arriviamo a una versione “armata” di Arcee che esibisce minacciosamente le due bocche di fuoco dell’arco ai lati della ruota anteriore; inoltre il volto ghignante dell’arco stesso ora diventa il parafango della moto, aggiungendo una ulteriore nota caratterizzante a questo già non indifferente modello.
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