Transformers Kre-O -Devastator: Destruction Site *Quest for Energon*( review)

Devastator: Destruction Site *Quest for Energon*
Nome: Devastator (Hightower + Scrapper + Scavenger + Drillbit)
Alleanza: Decepticon
Modalità alternativa: Mezzi da lavoro
Pezzi: 560

Il set rappresenta un cantiere e comprende, oltre ai componenti del robottone, davvero tanti accessori: abbiamo ad esempio lo “scheletro” di una costruzione, un ufficio mobile, diversi segnali stradali e vari accessori da far impugnare ai piccoli kreons, più alcuni pezzi per costruire “l’arma di energon definitiva” (ci sono alcuni pezzi in ogni set di questa nuova wave, quindi se si vuole completare l’arma bisogna comprare tutto). Le istruzioni sono suddivise in tre diversi libretti: uno per Scavenger e Drillbit (sia forma robotica che veicolo), uno per Hightower e Scrapper, e uno per i kreon, gli accessori e Devastator.

Parlando appunto dei KREONS, la confezione ne include ben 6: abbiamo ovviamente l’omino raffigurante Devastator nei suoi colori verde e viola, davvero ben fatto e ben dipinto. Sulle gambe si notano dei particolari che richiamano i due mezzi che lo compongono, mentre sul petto è dipinto lo scudo viola con al centro il simbolo Decepticon, il bacino e altri particolari. Il viso è grigio e sfoggia un poderoso ringhio, con tanto di denti digrignati (ma aveva i denti?!?) purtroppo il casco non ha alcuna attinenza con Devastator, in quanto hanno riciclato quello della testa dei seeker, ma per fortuna non stona. Assolutamente degno di nota il fatto che il piccolo Devastator impugni una fedele riproduzione di Megatron G1 in forma di pistola. Inizialmente avrei preferito il classico fucile, ma questa citazione mi ha lasciato soddisfatto. Tra parentesi, questo è uno dei tanti tocchi che è stato inserito per strizzare l’occhio ai fan di vecchia data, cosa che apprezzo moltissimo.
C’è anche un altro kreon robotico: si tratta dell’Autobot Ironhide. Molto simile a Ratchet come pittura (corpo completamente rosso a parte il grosso finestrino sul petto e le mani grigie), per fortuna il casco è diverso e modellato ad hoc. Molto carino anche il fatto che la sua ama è l’unica di plastica blu trasparente.
Ci sono anche quattro kreons umani, tutti vestiti da operai/muratori: il capocantiere ha i pantaloni blu, una maglietta bianca a maniche corte macchiata di grasso (o senape?), con una biro nel taschino. Sul viso sono dipinti un paio di occhiali arancioni e un vistoso pizzetto. Indossa un casco bianco e (da istruzioni) impugna nella mano destra un megafono e nella sinistra un corposo Hot Dog (un mattoncino piatto liscio con sopra l’adesivo di un panino), cosa che trovo ironica. Due degli altri operai sono vestiti in modo simile tra loro, con l’elmetto giallo e una salopette beige, le differenze sono nella maglietta (una grigia e l’altra rossa) e nei tratti del viso. L’ultimo kreon umano è quello che io chiamo “Mr. Swag” in quanto porta degli occhiali scuri ed è vestito in modo leggermente diverso, con il suo giubbotto di emergenza arancione.
Nella confezione sono anche compresi sei accessori per i kreon: un martellone, un piccone, un martello pneumatico, una chiave a pappagallo, una sega elettrica e un flessibile. Inoltre, come linea portante di questa seconda ondata, è presente anche un corpo aggiuntivo per kreons di colore viola trasparente per Devastator a simulare il potenziamento con l’energon (i Decepticon hanno i pezzi viola trasparenti mentre gli Autobot blu trasparenti).

Come dicevo nell’introduzione, il set comprende anche alcuni elementi di AMBIENTE: abbiamo un cartello di lavori in corso triangolare, un cartello di divieto di sosta su un’asta mobile, una transenna con le classiche barre bianche e rosse e un piccolo aggeggio su due ruote (che penso simuli l’attrezzo per fare le righe per terra, montato in 8 passaggi), per quanto riguarda gli accessori più piccoli.
L’ufficio mobile è, seppur piccolo, abbondante di particolari: è fatto con mattoncini e pannelli prevalentemente di colore blu, e si notano alcune finestrelle, i gradini per entrare, una porta apribile, un condizionatore sulle pareti esterne, all’interno troviamo un tavolo con dei progetti sopra (solito quadratino di 2x2 piatto con un adesivo) e un distributore per l’acqua. Insomma, anche il superfluo è ricco di piccoli particolari interessanti.
Lo scheletro della costruzione è formato da quattro pilastri a forma di tralicci agli angoli e tre piattaforme una sull’altra. Altro particolare che ho apprezzato è il fatto che le piattaforme siano molto sottili e incastrate ai pilastri tramite dei pezzi appositi di sostegno. Il montaggio è molto semplice e veloce

Piccola premessa prima di parlare dei singoli componenti: il set nasce con tutti i pezzi mischiati, ma per fortuna ogni singolo componente è come se fosse un personaggio a sé stante: avendo per esempio il solo Drillbit si può cambiare da robot a veicolo e viceversa senza andare a prelevare dai pezzi di altri personaggi. (La cosa potrebbe sembrare banale ma per esempio con Optimus Prime, quello con rimorchio, succedeva che per trasformarlo in robot bisognava prendere alcuni pezzi dal rimorchio). Non mi stupirebbe se in futuro uscissero i componenti in scatole singole.
Altra cosa generale: dopo aver montato tutti i mezzi, il disavanzo sarà per la maggior parte costituito da pezzi delle articolazioni dei robot che non potevano trovare posto nei veicoli. Ma dato che si parla di 4, o meglio 5 robot, questo quantitativo è abbastanza grosso se messo tutto insieme.

Parliamo ora di SCAVENGER: dopo una quarantina di passaggi abbiamo il nostro bulldozer verde. Questo veicolo è fantastico: grazie alle articolazione a simil-ball joint la pala è orientabile e sollevabile, la cabina si apre ribaltandosi in avanti e, cosa che adoro, i cingoli sono eccellenti, di gomma e molto mobili e apparentemente molto resistenti. Davvero una delizia. Le dimensioni sono circa quelle di un deluxe (senza la pala) e ci sono un paio di particolari degni di nota: innanzitutto i pannelli con il logo Decepticon da 2x2 non sono più lisci con un adesivo ma sono di plastica viola trasparente con il simbolo in rilievo. Davvero un bell’effetto. Inoltre sulle giunture delle pale c’è un adesivo con il simbolo dei Decepticon e la scritta “G1-1-9-8-5”, altra strizzata d’occhio a noi fan che apprezzo. Sul retro del veicolo sono presenti due artigli che sinceramente non ho idea a cosa possano servire, ma stanno bene comunque.
Ora si può procedere a smontare il mezzo (come di consueto vi consiglio di usare un coltello o qualcosa di piatto per separare i piccoli pezzi, in quanto se usaste le unghie correreste il rischio di rovinarle e di rovinare anche gli angoli dei pezzi) e dopo un altro montaggio otterremo il nostro verde esponente del gruppo.
Scavanger è abbastanza massiccio e ben proporzionato, e salta subito all’occhio un’altra nuova miglioria che questa seconda ondata di modelli ha portato: pur essendo relativamente piccolo (poco più grande delle dimensioni di Mirage e Jazz, più piccolo di Ratchet) si può ben notare che tutte le articolazioni sono date da ball-joint e non da pezzi pieghevoli. Inoltre, le mani sono articolate o comunque mobili, in nessun nuovo esponente di questa linea (a parte il nuovo Optimus) ci sono mani statiche.
Altro fattore che si può notare è l’asimmetria degli arti superiori. Tutti e quattro i componenti di Devastator hanno le braccia diverse tra loro. Il che non è necessariamente una brutta cosa, ma esamineremo caso per caso. Per quanto riguarda il nostro bulldozer la mano destra è composta dagli artigli che si potevano vedere sul retro del mezzo, mentre la sinistra simula le dita con due pezzi a cerniera cilindrica. nel complesso è decisamente ben bilanciato e proporzionato nonostante l’asimmetria, e nonostante la schiena abbia uno zaino (costruito da parte dei meccanismi dei cingoli), le porzioni sono orientabili e non danno assolutamente fastidio. Oltre alle mani mobili, tutti i modelli hanno in comune le stesse articolazioni: piedi, ginocchia, anche, gomiti, spalle e testa sono tutte su ball-joint, quindi tutti i componenti sono molto posabili.

Passiamo a DRILLBIT, componente completamente nuovo del team. Dopo una trentina di passaggi di costruzione, Drillbit ha le sembianze di una trivella su ruote di colore arancione.Ovviamente l’enorme trivella è la cosa che colpisce di più a colpo d’occhio, ed eccezionalmente è montata su un cubetto che ha al suo interno un meccanismo azionato da un pulsante laterale che fa girare la trivella. Stiamo parlando di costruzioni, quindi lo reputo davvero notevole. Grazie all’assetto delle ruote (che ricordo sono tutte di gomma) Drillbit è il componente che “rolla” meglio su un piano, e grazie alla grossa cabina che occupa quasi la totalità del mezzo può ospitare comodamente il suo kreon. Sul lato destro della cabina c’è il classico simbolo Decepticon in un mattoncino viola trasparente, mentre sull’altro lato c’è un adesivo con il codice 38-05... se anche questo è un riferimento per i fan, sinceramente non mi sovviene nulla a cui ricondurlo.
Come grandezza siamo più o meno ai livelli degli attuali deluxe, probabilmente questo mezzo è il più piccolo del gruppo.
Smontato il mezzo, possiamo rimontare il tutto in forma robotica, dopo una quarantina di passaggi.
Nuovamente nel robot troviamo i due arti superiori fortemente asimmetrici, ma la cosa che più colpisce di Drillbit in questa forma è un’altra novità della linea: l’introduzione dell’articolazione del bacino tramite ball-joint. Non sono molti i robot che ne godono (gli altri sono Wheeljack, Knockout e Stealth Bumblebee) per cui trovarla fa molto piacere, dato che aumenta la posabilità. Questo robot è pieno di cose che escono dai canoni e che mi incuriosiscono, ad esempio sulla schiena ci sono le due ruote posteriori del mezzo messe in verticale, i piedi hanno delle strane appendici articolate sulle punte (come se fossero dita) e al centro del petto c’è una protuberanza circolare concentrica, che a colpo d’occhio mi fa associare questo robot a... Iron Man. La mano sinistra è composta da quattro artigli, due superiori e due inferiori, mentre sulla destra è montata la grossa trivella del mezzo, con la gimmick rotante ancora funzionante. Purtroppo un particolare mi dà abbastanza fastidio: per la conformazione del robot potrei dire che soffre della “sindrome di Prowl”, cioè che le spalle sono un po’ troppo sotto la linea del collo... fortunatamente il difetto non è così accentuato come nel suddetto esponente, per cui ci si può tranquillamente passare sopra.

E ora tocca a quello che reputo il mio favorito del gruppo: HIGHTOWER. Dopo i dovuti passaggi di montaggio, si presenta come un cingolato di colore rosso con una palla da demolizione. Ed ecco un’ulteriore novità della linea:le gimmick a cavo. Infatti alla fine del lungo braccio costituito da due pezzi in linea delle dimensioni di 1x10, si trova una palladi plastica, poco più piccola di una pallina da golf, attaccata con una cordicella nera al mezzo. Ancora meglio, è attaccata ad una carrucola che permette di regolare la lunghezza del cavo. Il braccio inoltre è montato su un cilindro che gli permette un certo range di movimento in alto e in basso, seppur molto limitato.
Altra cosa molto pregevole è che la parte superiore del mezzo è montata sulla base cingolata tramite un largo pezzo rotante (lo stesso che Optimus e Megatron della prima ondata avevano sul retro dei loro mezzi), per cui permette alla parte superiore di ruotare tranquillamente di 360°.
La cabina che può ospitare il suo kreon si trova sul lato sinistro del mezzo, di fianco al braccio, e subito dietro c’è l’immancabile simbolo Decepticon di plastica viola trasparente. Qui gli adesivi si limitano ad aggiungere strisce rosse e bianche ai lati del mezzo.
Procedendo a smontare il mezzo per rimontarlo in robot, otteniamo un personaggio davvero accattivante. Il braccio destro è costituito dalla carrucola e dalla palla demolitrice, mentre quello sinistro ha montato sulla mano un grosso scudo (il pianale del mezzo) e pur essendo di grandi dimensioni, incredibilmente riesce a non essere ingombrante. Sulle spalle si possono notare i due cingoli che puntano verso l’alto, particolare che mi piace molto.
Per il resto lo schema cromatico si mantiene abbastanza scuro, alternando il suo rosso spento con il grigio e il nero, davvero bello da vedere. Anche in questo caso le articolazioni a ball-joint si trovano su piedi, ginocchia, anche, gomiti, spalle e testa.

Infine possiamo parlare di SCRAPPER, la ruspa di colore giallo. Pur apprezzandolo, credo che questo sia il veicolo meno riuscito del gruppo. Di fronte al mezzo c’è la pala che può sollevarsi e abbassarsi, mentre sul retro si trova un grosso braccio prensile.... che a me sembra sproporzionato, tanto è grosso. In ogni caso questo braccio è formato da tre pezzi semovibili di cui due collegati tra loro tramite ball-joint e il terzo collegato tramite un’articolazione cilindrica. Inoltre ogni “artiglio” può muoversi indipendentemente, quindi il braccio ha una mobilità davvero buona. Sulla parte superiore del veicolo si trova l’onnipresente simbolo Decepticon viola trasparente. Purtroppo non mi viene molto altro da dire su questo componente dato che nel complesso questa ruspa mi sembra mancare di inventiva, la vedo più come un cubetto su ruote con attaccata una pala davanti e un braccio dietro.
Il robot per fortuna è meno monotono. La mano destra è costituita dalla pala, forse un po’ troppo ingombrante, mentre la sinistra ha la mano migliore che abbia visto finora tra i kre-o: è abbastanza semplice, costituita da quattro artigli come quella di Drillbit, ma con l’aggiunta di un piccolo pezzo che simula il dorso e rende la mano molto più antropomorfa e articolata. Le grosse ruote dietro le gambe e le braccia contribuiscono ad aumentare la massa di un robot altrimenti un po’ troppo “smilzo”, mentre la testa richiama alla perfezione il suo antenato G1, con il classico pannello piatto sopra la testa.

Piccola nota sui robot: avendo tutti i componenti del set in forma robotica, il disavanzo dei pezzi si riduce drasticamente ad una manciatina, cosa davvero notevole.

E ora il piatto forte: DEVASTATOR. Dopo aver smontato tutti i componenti e aver passato quasi 150 passaggi, otteniamo il nostro gigantesco amico. Per fare qualche paragone, come altezza sorpassa i recenti leader, arrivando alla stessa altezza di Predaking G1. E’ quindi anche più alto dei canonici combiner G1 e dei combiner Energon. E’ mezza testa più basso del Giant ella Maketoys, seppure molto più smilzo.
Il nostro Devastator sfoggia un bel mix di colori, avendo la gamba destra gialla, con il piede che sfrutta la pala di Scrapper, la gamba sinistra arancione come Drillbit, il braccio sinistro verde come Scavenger, il braccio sinistro parzialmente rosso come Hightower e il corpo centrale diviso tra rosso e verde.
I particolari degni di nota si sprecano; su tutto il corpo sono disseminati i quattro simboli Decepticon di plastica trasparente dei componenti del set, di cui uno al centro del petto, le ginocchiere e le spalline sono reclinabili, la mano destra è formata dalla palla di Hightower circondata da quattro artigli (come la mano di Bulkhead Animated) sempre collegata alla sua carrucola opportunamente ripiegata dietro il braccio, mentre la mano sinistra è costituita dalla trivella di Drillbit sormontata dai lunghi artigli verdi di Scavenger. Il petto è pieno di particolari formati da pezzi trasparenti e decorativi oltre alle ruote dei cingoli di Scavenger. sulla spalla destra (mi chiedo perchè la destra e non la sinistra) c’è un grosso artiglio giallo che sembra quasi la coda di uno scorpione dalla mobilità.
Sulla schiena sono presenti i cingoli di Hightower che formano lo zaino, e dato c he sono collegati tramite due bracci, possono essere spostati a piacimento, formando magari delle specie di ali decorative o, perchè no, portati sulle spalle a simulare due cannoni.
La testa ha le fattezze del Devastator G1 ma ammodernata... direi che ricalca la testa dell’Hercules TFC.